Magnetoterapia e fratture ossee

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L’uso di campi magnetici con fini terapeutici è ciò che chiamiamo MAGNETOTERAPIA.

Attualmente, l’uso di campi magnetici è uno strumento in più del nostro arsenale terapeutico, oltre che un complemento delle terapie esistenti; ci permette di agire sul processo evolutivo della malattia, e a volte anche prima che questa si manifesti.

La magnetoterapia è considerato un agente fisico atermico, o freddo, poiché i suoi effetti – al contrario di altri agenti – non dipendono dall’aumento di temperatura. La magnetoterapia ha un ventaglio di effetti sofisticati, che si manifestano a diversi livelli, che si amplificano e che infine producono un effetto sistemico. Per tanto, è indicata nella fasi più acute della patologia e non presenta controindicazioni in caso di presenza di materiali di osteosintesi, protesi articolari o fissatori esterni. Ha una grande capacità di penetrazione ed un effetto importante sulla stimolazione del trofismo dell’osso e del collagene, effetto vincolato alla produzione locale di microcorrenti che accelerano l’osteogenesi. La magnetoterapia possiede anche effetti significativi a livello circolatorio, antinfiammatorio, analgesico e di stimolazione dei meccanismi immunitari. Un ruolo fondamentale lo ha l’effetto piezoelettrico – in questo contesto, denominato magnetostrizione – grazie al suo effetto meccanico di impacchettamento dei fasci di fibre collagene, alla stimolazione della genesi di fibroblasti e osteoblasti e alla produzione di microcorrenti indotte a livello della matrice ossea. (Efisioterapia.net)