Tunisia, morti 11 neonati in un ospedale della capitale. Lascia il ministro della Sanità

Undici neonati morti e il ministro della Sanità che lascia. Succede in Tunisia dove la somministrazione di un prodotto nutrizionale scaduto potrebbe essere la causa del decesso di 11 bambini nell’ospedale Rabta di Tunisi. Dagli esami sui campioni biologici e di tessuti prelevati dai neonati, morti tra giovedì e venerdì scorso, è emerso che la causa del decesso è legata «probabilmente a uno shock settico dovuto a infezioni del sangue». In particolare si sospetta «un’infezione causata da un prodotto per l’alimentazione per via endovenosa» che viene usata per i neonati venuti alla luce prima del termine, la cosiddetta nutrizione parenterale.

Sul caso è stata aperta anche un’indagine penale. Il primo ministro Youssef Chahed ha assicurato che renderà noti i dettagli dell’inchiesta non appena disponibili mentre si è dimesso il ministro della Sanità Abdel-Raouf El-Sherif . Il caso ha riacceso l’attenzione sul crollo della sanità pubblica nel Paese dopo la fine del regime di Ben Ali nel 2011. Quello che una volta era considerato il miglior sistema sanitario nell’Africa del Nord è peggiorato sensibilmente in questi ultimi anni, tra problemi finanziari e di gestione.

Intanto uno studio della Deutsche Welle sull’economia dei Paesi arabi denuncia come la Tunisia sia a rischio bancarotta se non attuerà riforme strutturali della propria economia. La Tunisia dovrebbe mobilitare 2,5 miliardi di dollari all’anno per pagare i propri debiti, che dall’anno della rivoluzione ad oggi hanno raggiunto il 70 per cento del Pil, secondo lo studio. Il ricorso all’indebitamento del paese nordafricano minaccia la sovranità dello Stato, a causa delle condizioni «molto difficili» imposte dal Fondo monetario internazionale a sostegno dell’economia della Tunisia. Secondo lo studio, anche l’evasione fiscale e la corruzione danneggiano la stabilità economica del Paese. (Corriere Della Sera)