Sempre più giovani come Emilia Clarke soffrono di ictus

La morte per ictus dell’attore Luke Perry ha acceso le luci su un grosso problema: aumentano i casi di ictus tra giovani adulti. Ecco come si può fare prevenzione fin da subito

Quando a inizio marzo si è saputo che Luke Perry, per tutte Dylan, il ragazzo che ha spezzato più cuori negli anni ’90, era morto per ictus, la rete è impazzita. La notizia è apparsa effettivamente scioccante: Perry aveva solo 52 anni, non era in sovrappeso e non abusava né di alcolici, né di droghe. Anzi, aveva anche fatto sapere di essere diventato un “healthy eater”, attento alla dieta e ben informato sull’alimentazione.

Intanto qualche giorno fa la 32enne Emilia Clarke, star della serie culto “Game of Thrones”, ha confidato a “The New Yorker“ di avere rischiato di morire nel 2010 per un ictus. «So per esperienza personale quanto sia devastante l’impatto di un ictus e quanto lungo e difficile sia il recupero», si legge nell’intervista.

UN PROBLEMA ATTUALE
La verità è che il rischio di avere un ictus risulta essere in preoccupante aumento tra i soggetti più giovani. Secondo una recente ricerca su larga scala pubblicata sulla rivista JAMA Neurology“, infatti, il tasso di persone sotto i 45 anni ospedalizzate a causa di ictus è in forte crescita. Allo stesso tempo, l’ictus risulta essere in calo tra le fasce di età più anziane. Ma come si può fare prevenzione giorno per giorno, a ogni età? Abbiamo raccolto i pareri di alcuni esperti.

DUE TIPI DI ICTUS
Come spiega il medico Carlo Barbieri, presidente del Comitato Scientifico Lefay SPA Method, «l’’ictus cerebrale è una malattia neurologica diffusa. Quello che succede è che il cervello, a seguito della chiusura o della rottura di un’arteria, non riceve più sangue. Questa situazione causa può provocare un ictus ischemico oppure, quando il cervello è inondato dal sangue uscito da un’arteria rotta, si parla di ictus emorragico. Nel primo caso – che rappresenta l’85 per cento di tutti gli ictus – le cellule che prima venivano nutrite da quell’arteria muoiono, mentre nel secondo caso si verifica un’emorragia cerebrale».

PREVENZIONE FIN DA GIOVANI
Secondo Alessandro Pudda, dirigente medico del Nuovo Ospedale di Legnano, «nei confronti di una patologia così complessa come quella dell’ictus la prevenzione gioca un ruolo cruciale. Il primo passo in questa direzione è costituito da una corretta dieta e dal controllo del peso corporeo: riducendo l’apporto di sale (mai oltre i 5 grammi al giorno), aumentando il consumo di frutta e verdura, tenendo sotto controllo pressione arteriosa e diabete, facendo regolare attività fisica e astenendosi da fumo, si stima una riduzione di probabilità di malattia attorno al 19%».

CAMPANELLI DI ALLARME
Esistono dei campanelli d’allarme che ci dovrebbero mettere in allerta, quando si parla di ictus? «Sì», conferma Andrea Casini, medico chirurgo specialista in chirurgia vascolare di Centro Medico Santagostino. «Tra i sintomi più comuni che possono comparire improvvisamente troviamo perdita di forza o intorpidimento di viso, braccia o gambe, soprattutto di un lato del corpo;vertigini, difficoltà a camminare, perdita di equilibrio e coordinazione; confusione, difficoltà nel parlare e nel capire; problemi alla vista; forte mal di testa senza una causa apparente, con eventuale vomito a getto». In tutti questi casi agire in maniera tempestiva è cruciale.