La ministra della Salute norvegese dice che si dovrebbe poter fumare quanto si vuole

Il 3 maggio la politica populista ed ex ministra della Giustizia norvegese Sylvi Listhaug è diventata ministra della Salute e lunedì ha fatto le sue prime dichiarazioni controverse in questo ruolo. Intervistata dalla Norsk rikskringkasting (NRK), la radiotelevisione norvegese, Listhaug ha detto:

Il mio punto di partenza per la salute pubblica è molto semplice. Non ho intenzione di fare da polizia morale e non dirò alle persone come vivere le loro vite, ma le aiuterò a ottenere le informazioni utili a fare delle scelte. Chiunque dovrebbe poter fumare, bere e mangiare carne rossa quanto vuole. Le autorità possono dare informazioni, ma le persone sanno piuttosto bene cosa è salutare e cosa no, credo.

In molti hanno criticato la dichiarazione di Listhaug. Tra questi la segretaria generale di Kreftforeningen, “l’Organizzazione Norvegese contro il Cancro”, Anne Lise Ryel che ha detto che la presa di posizione della ministra potrebbe danneggiare la salute pubblica: «Molti faranno come dice, cosa che manderà indietro i progressi sulla salute pubblica di decenni». Il Kreftforeningen ha addirittura accusato Listhaug di non conoscere le materie di cui si occupa il suo ministero.

Non è la prima volta che Listhaug, che è un membro del Partito del progresso, una formazione politica di destra, populista e anti-immigrazione, fa parlare di sé per una dichiarazione controversa. L’anno scorso si dovette dimettere da ministra della Giustizia per aver accusato il Partito Laburista e il Partito Popolare Cristiano di dare priorità ai «diritti dei terroristi» sulla sicurezza nazionale: il Partito Popolare Cristiano, che non fa parte della coalizione di governo ma lo sostiene, minacciò di farlo caderese Listhaug non si fosse dimessa. Il Partito del progresso fa parte della coalizione di governo insieme ad altri tre partiti; il principale è il Partito Conservatore della prima ministra Erna Solberg.

Nell’intervista con NRK Listhaug ha anche criticato le politiche contro il fumo che secondo lei «fanno sentire i fumatori come dei pariah»: «Sentono di doversi nascondere e penso che sia stupido. Anche se fumare non fa bene, perché è dannoso, le persone adulte devono poter decidere da sole cosa fare. (…) Il governo tra le altre cose deve trovare una strategia contro il tabacco che prevenga che i giovani inizino a fumare e spinga più adulti a smettere».