Lo smartphone fa (davvero) perdere peso: risultato quattro volte migliore

Ci è impossibile immaginare la nostra vita senza i telefonini, ma che questi possano aiutare addirittura a perdere peso non è cosa di facile intuizione. A dirlo è uno studio statunitense che ha osservato la perdita di peso in pazienti sottoposti a percorsi di riabilitazione dopo eventi cardiaci importanti. Smartphone e portali web hanno supportato il paziente nel cammino riabilitativo al punto da far ottenere una perdita di peso quattro volte superiore rispetto a quella ottenuta con i processi riabilitativi tradizionali. Si tratta del primo studio clinico statunitense che ha preso in esame il reale valore aggiunto garantito dal supporto della tecnologia. «Siamo rimasti colpiti dalla differenza di riduzione di peso corporeo riscontrata nei due gruppi di pazienti osservati: quelli che hanno utilizzato dispositivi digitali a supporto della tradizionale procedura riabilitativa e quelli privi di tali supporti» commenta Robert Jay Widmer della Mayo Foundation for Medical Education and Research, alla guida del team che ha condotto lo studio.

Sebbene la riduzione di peso sia modesta – quasi un chilo nel gruppo di controllo e circa 4 nel gruppo che ha utilizzato anche la tecnologia -, rappresenta un risultato di estrema rilevanza. La perdita di peso è infatti associato a una diminuzione del rischio di incorrere in eventi cardiaci futuri anche fatali. Lo studio ha coinvolto 80 pazienti con età media di 68 anni e ha avuto una durata di 12 settimane. Si trattava di soggetti inclusi in percorsi di riabilitazione cardiaca in quanto colpiti da manifestazioni cliniche importanti a livello cardiaco come infarto, patologie delle coronarie o angina instabile. I ricercatori hanno raccolto dati relativi al peso corporeo dei partecipanti e alle loro abitudini alimentari all’inizio dello studio e al termine. I cardiologi della Mayo Clinic hanno redatto documenti in cui sono stati riportati consigli e raccomandazioni volti a orientare il paziente verso stili di vita sani, per aumentare la consapevolezza del paziente circa i fattori di rischio e tutti i comportamenti che possono favorire il riaccadere di eventi cardiovascolari potenzialmente fatali. Si tratta delle stesse raccomandazioni che vengono fornite ai pazienti durante la riabilitazione.
A questo punto è entrato in scena il dipartimento dell’Information Technology della Mayo Clinic che ha provveduto a incorporare il materiale educazionale preparato dal personale medico in un’app per i dispositivi mobili e in un programma web ai quali i pazienti potevano facilmente accedere sia dallo smartphone che dal pc di casa. I pazienti sono stati assegnati in maniera del tutto casuale al gruppo di riabilitazione con il supporto digitale e al gruppo di controllo. Ai soggetti appartenenti al primo gruppo veniva inviato materiale informativo di carattere educazionale attraverso sms: video, articoli con questionari. Contenuti volti a promuovere stili di vita sani in grado di garantire una buona condizione cardiaca. Tutti i soggetti coinvolti nello studio avevano accesso a una piattaforma web all’interno della quale registrare le abitudini alimentari e l’attività fisica svolta. A conferma del positivo impatto della tecnologia in questi processi vi è un dato: ai soggetti del gruppo supportato dalla tecnologia è stato chiesto di accedere alla piattaforma almeno due volte la settimana per registrare i dati relativi all’attività fisica e alla dieta, ma la stragrande maggioranza dei pazienti lo ha fatto quotidianamente.
«L’integrazione della tecnologia nell’ambito della pratica clinica può avere forti ripercussioni sul tasso di ri-ospedalizzazione di questi pazienti» commenta Widmer. Infatti, una reale problematica avvertita da chi si occupa di riabilitazione cardiaca è la scarsa aderenza dei pazienti ai processi riabilitativi, soprattutto nel periodo successivo al ricovero. Processi che includono esercizi svolti sotto la supervisione di personale qualificato, consigli sull’alimentazione, sulla gestione dello stress, assistenza nei processi di disassuefazione dal fumo e, più in generale, percorsi educativi volti ad aumentare la consapevolezza del paziente circa il suo ruolo nella gestione del proprio stato di salute. L’utilizzo di dispositivi mobili nella gestione di una patologia può cambiare l’autocoscienza del paziente: protagonista e non più solo soggetto passivo. Attraverso l’utilizzo delle app e delle piattaforme web, il paziente si sente maggiormente coinvolto nei processi di cura. Studi clinici futuri, che coinvolgeranno un maggior numero di soggetti, ci aiuteranno a verificare la riproducibilità di questi dati e, soprattutto, a comprendere la sostenibilità di questi approcci da un punto di vista economico.
[Fonte http://www.corriere.it/salute/cardiologia/16_aprile_04/smartphone-fa-davvero-perdere-peso-risultato-quattro-volte-migliore-ef1494f8-fa50-11e5-9ffb-8df96003b436.shtml]
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