Postura: sovraccarico funzionale e sedentarietà

(di Manuela Succi per Lacuranaturale.com) – La postura, secondo il dott. Lorenzo Baldini, è il frutto dell’equilibrio dinamico tra corpo e mente.

Tutto ciò che decidiamo di fare nella nostra vita influenza la nostra postura. Sedentarietà o sovraccarico funzionale dovuto ad una eccessiva attività fisica modificano la nostra postura. Ed è proprio per chiarire meglio questo concetto che ho fatto qualche domanda al dott. Baldini, medico chirurgo, specialista in medicina dello sport, che si occupa di posturologia, ecografia e omeopatia.

Dott. Baldini, quali sono i danni fisici provocati dalla sedentarietà e quali quelli da eccessiva attività fisica?

L’uomo è fatto per muoversi quindi il movimento è necessario. Il primo apparato a risentire positivamente del movimento è quello cardiovascolare. Molti persone però, al giorno d’oggi, a causa del proprio lavoro passano molte ore sedute ad una scrivania. Si è evidenziato, in studi di settore, che se una persona semplicemente si alza dalla sedia ogni 15 minuti il suo rischio cardiovascolare si abbassa fino al 30%.

Il movimento è importante solo per gli adulti?

Il movimento è sicuramente  fondamentale per gli adulti ma è estremamente importante anche nei bambini. Intorno aI 9-10 anni si forma l’imprinting di tutto ciò che il nostro corpo farà da grande. Quindi se il bambino fa molta attività fisica, aumenta la sua massa muscolare, migliora il sistema cardiocircolatorio, il sistema propriocettivo ecc. Questi apparati così stimolati tenderanno a funzionare bene anche in età adulta. La sedentarietà in questa fascia di età aumenta i rischi cardiovascolari e la sindrome metabolica in età adulta.

Questo non vuol dire che è necessario fare attività fisica solo in età adolescenziale, ma è necessario continuare anche in età adulta. Anzi, soprattutto da adulti il movimento è fondamentale.

La sedentarietà assolutamente da evitare soprattutto in età adulta.

Quanta attività fisica è necessario fare per diminuire il rischio cardiovascolare senza incorrere in altri danni?

Quanta attività fisica è necessario fare è difficile da stabilire. Ogni persona è una unità biologica unica e quindi non esiste una ricetta universale ma bisogna adattare ad ogni persona la quantità e la qualità di questa attività. Non posso dire a tutti di fare 20 minuti di corsa, a qualcuno potrebbe essere più dannosa che benefica a seconda delle condizioni, ad esempio, delle sue ginocchia. Per altri invece potrebbe non essere una quantità sufficiente.

Attività fisica e attività sportiva sono la stessa cosa?

Attività fisica e attività sportiva non sono equivalenti.L’attività sportiva è sicuramente più bella, è costituita da gesti tecnici già codificati. A qualcuno piace il tennis, ad altri il calcio, ad altri la pallavolo. Queste sono attività sportive che vengono praticate seguendo gesti tecnici codificati. Ed è proprio per questo che porteranno a dei benefici per certe parti del corpo, mentre altre saranno trascurate perchè non partecipano attivamente al movimento codificato.  Ad esempio nel tennis il soggetto diventa atletico, scattante, migliora la propriocettività quindi, ad esempio, diminuirà il rischio di cadute accidentali e migliorerà la salute delle proprie ossa. Di contro però, stressando molto alcune articolazioni, aumenterà il rischio di traumi articolari, tendinei. Inoltre, aumentando la velocità con cui viene eseguito il gesto atletico, si rischiano danni al sistema cardiovascolare.

Quindi attenzione lo sport fatto a livello dilettantistico ad intensità di divertimento quasi sempre fa bene. Lo sport fatto a livello di competizione e a livello estremo porta a delle patologie importanti. Perciò chi fa sport agonistico deve essere controllato proprio per evitare questo rischio.

L’attività fisica viene svolta per mantenere o trovare uno stato di benessere. Può, ad esempio, essere una semplice passeggiata.

Benessere, ci spieghi meglio questo concetto

Benessere, partiamo dalla definizione della Commissione Salute Europea “lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale di ben-essere che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società”.

Quindi il benessere non è l’assenza di malattia ma lo stare bene. Dobbiamo sempre ricordare che siamo una unità biologica formata da una mente e da un corpo. Quindi sono richiesti allenamento sia psichico che fisico. Quello psichico ci porta al controllo delle emozioni in maniera equilibrata. Mentre quello fisico deve portare il corpo ad avere il controllo sull’attività fisica in modo che da questa possiamo ottenere molti vantaggi e ridurre il rischio di svantaggi.

Le persone si rivolgono al medico sportivo principalmente per quali problemi?

Le persone si rivolgono a me quando hanno male. Si chiama fase acuta e io cerco di portarli in uno stato di equilibrio. Questo significa agire sull’infiammazione acuta cercando agire sulle cause che hanno provocato lo stato doloroso. Naturalmente per ottenere questo non è sufficiente venire due volte in ambulatorio, ma fare poi un lavoro di mantenimento dello stato di benessere. Se il soggetto viene instradato verso il sistema di autoguarigione o di autocontrollo della malattia questo gli servirà per tutta la vita per autogestirsi.

Nella mia attività professionale ho trovato molto proficuo collaborare con professionisti come fisioterapisti o laureati in scienze motorie che si occupano di questa educazione. Ad esempio il sistema Bioginnastica si occupa di postura in modo egregio e con eccellenti risultati. Nelle patologie osteoarticolari si parla spesso di postura. Nell’ambito della postura vediamo come a i sistemi sia fisici che psichici cercano di portare l’unità biologica ad un equilibrio e torniamo allo stesso temine benessere psicofisico.

La Bioginnastica non si prefigge di arrivare ad un modello stereotipato di postura, ma di trovare un armonia, la propria armonia, la propria bellezza, la propria unicità e nella similitudine del tutto

Qui di seguito un video della prof. Stefania Tronconi, ideatrice del metodo Bioginnastica, che ci spiega come ridurre in modo semplice il sovraccarico funzionale.