Frattura scafoide: compiti a casa

L’osso scafoide si frattura frequentemente per cadute sulla mano o traumi a pugno chiuso (tipici ad esempio dei pugili), e costituisce da solo il 90% di tutte le fratture delle ossa carpali.

Purtroppo questa frattura è tra le più complicate perché l’osso scafoide è circondato da cartilagine per quasi tutta la sua superficie, il tessuto cartilagineo è poco vascolarizzato, quindi le sostanze nutrienti che concorrono alla formazione di callo osseo arrivano in maniera ridotta: il rischio maggiore rappresentato dalla frattura è l’interruzione di questi piccoli vasi sanguigni, il che comporta la necrosi (morte) asettica dell’osso, per cui è necessario intervenire prontamente.

   SEGNI E SINTOMI

Dolore alla base del pollice che aumenta muovendo pollice e polso, talvolta non è acuto e può essere scambiato per una semplice distorsione, in seguito compare un ematoma più o meno esteso in corrispondenza della frattura.

Svolgere le attività della vita quotidiana diventa molto faticoso, soprattutto quando è necessario chiudere la mano a pugno, ruotarla e sollevare oggetti.

   DIAGNOSI

Diagnosticare la frattura dello scafoide è spesso difficoltoso, il paziente può, infatti, sottovalutare il dolore alla mano perché i segni clinici non sempre sono lampanti.
E’ sempre bene recarsi al pronto soccorso se il dolore non cessa dopo un giorno, se il polso è gonfio e si ha subito un trauma alla mano.
Il medico riscontra dolore alla palpazione alla base del pollice, le radiografie sono l’esame d’elezione ma non sempre mettono in luce la frattura, che rischia di rimanere occulta, in tal caso sarebbe bene ripeterle dopo 7-10 giorni, durante i quali si consiglia di indossare un tutore.
La risonanza magnetica invece permette l’analisi del caso senza dover aspettare di rifare le radiografie.

   LA CURA

Trattamento immediato: le fratture stabili in genere prevedono l’ingessatura della mano, fino al gomito e con inclusione del pollice, da mantenersi per un periodo compreso tra le 6 e le 10 settimane, in seguito alle quali sarà necessario indossare un tutore di protezione per altre 3-4 settimane. il medico controllerà lo stato dell’osso tramite radiografia a TAC.
Nel caso delle fratture instabili, è necessario l’intervento chirurgico che prevede la stabilizzazione della frattura mediante una vite o fili metallici, introdotti attraverso una piccola incisione sulla mano, in seguito s’indossa un tutore per circa 2 settimane.
L’intervento ha il vantaggio di offrire una ripresa più rapida, ma in genere è necessario indossare comunque un tutore fino alla guarigione delle fratture.

In entrambi i casi deve seguire un idoneo programma riabilitativo basato sulla terapia occupazionale e sulla ripresa del gesto sportivo.

IMPORTANTI RACCOMANDAZIONI

Durante il periodo d’immobilizzazione con tutore o gesso è molto importante:

  • Evitare di sollevare carichi pesanti, spingere o tirare con la mano,
  • Non partecipare a sport di contatto,
  • Non salire su scale o alberi,
  • Evitare attività con un rischio di caduta sulla mano,
  • Cercare di muovere le dita sane,
  • Iniziare la fisioterapia non appena possibile.

Fisioterapia dopo fratture dello scafoide:  Alla rimozione de tutore è molto importante iniziare un ciclo di fisioterapia per recuperare il movimento e il tono muscolare; ti consiglio di affidarti a un terapista perché è molto difficile fare da soli nella fase iniziale.
La fisioterapia si baserà su esercizi di mobilizzazione passiva, poi attiva molto graduale e infine movimenti del polso fino al recupero totale dell’articolarità.
Lo sport e il sollevamento di pesi potranno essere cominciati solo dopo 3 mesi di corretta terapia e a consolidazione completata!

Posso suggerirti alcuni esercizi di rinforzo generale della mano, che potrai iniziare solo quando il tuo medico/fisioterapista lo riterrà opportuno!
Almeno per le prime sedute, ti consiglio comunque di affidarti a un terapista, perché all’inizio è molto importante recuperare il movimento passivo e probabilmente ti sarebbe difficile fare da solo.

  • Applica il ghiaccio sull’area della frattura se è calda e molto gonfia, ma non tenerlo più di 15 minuti (ricorda di non metterlo direttamente sulla pelle, ma avvolgi la tavoletta in uno straccio o usa la borsa del ghiaccio).
  • Quando hai recuperato un po’ di movimento e non hai più tanto dolore, inizia anche a casa a fare un po’ di ginnastica!

   COSA FARE A CASA

Esercizio 1

Inizia a muovere la mano immersa in una bacinella di acqua fresca, cerca di fare i movimenti che riesci rispettando il dolore (evita se hai ferite aperte, punti ecc.).

Esercizio 2

Procurati una pallina morbida di gomma piuma (la trovi nei più grandi negozi di articoli sportivi, nei negozi di giocattoli o di articoli per animali), e allenati a stringerla nella mano; ripeti l’esercizio una ventina di volte o quanto riesci.

Esercizio 3

Procurati delle lenticchie e allenati a prenderle una per volta tra pollice e il dito fratturato e a rimetterle nel contenitore (Se sono troppo piccole e non riesci a prenderle puoi iniziare anche con cose più grandi, come la pasta o i bottoni).

Esercizio 4

Allenati a tenere il polso in estensione e divarica le dita.

Esercizio 5

Quando hai raggiunto un certa dimestichezza, prepara un impasto  di acqua e farina come per fare una pizza e riutilizzalo tutti i giorni per impastare: questo aiuta molto la circolazione e allena i muscoli di tutta la mano. (fisioterapia.silviapalazzi.it)