Allarme simil-polio: un caso in Italia, 90 contagi in Usa

Pavia, 16 novembre 2018 – Un caso di mielite flaccida acuta, provocata dalla malattia neurologica detta simil-polio, è stato individuato in Italia dai virologi del Policlinico San Matteo di Pavia. L’infezione, con sintomi del tutto simili a quelli tristemente noti della poliomielite, ha colpito un bambino come conseguenza di un’infezione da enterovirus D68 (EV-D68). Normalmente il quadro caratteristico assume i contorni della sindrome respiratoria anche grave, ma che in casi rari può dare origine a paralisi flaccida colonizzando giunzioni neuromuscolari, midollo spinale, tronco encefalico e corteccia.

Attraverso l’allerta le strutture vengono informate della circolazione del virus, che in Lombardia ha fatto registrare 23 casi da inizio anno, con un solo paziente, un bambino, al momento colpito da mielite vera e propria. Nelle ultime settimane questa sindrome ha imperversato negli Stati Uniti. I laboratori di virologia guidati da Fausto Baldanti, Università di Pavia, con il gruppo di Sandro Binda ed Elena Pariani dell’Università di Milano, hanno accertato la rara manifestazione neurologica nei primi giorni di novembre. Ancora oggi il piccolo si trova ricoverato in ospedale, riferiscono i medici, e le sue condizioni sono stazionarie. Il virus D68 aveva colpito in Lombardia due anni fa.

Secondo gli ultimi dati diffusi negli Stati Uniti, i casi confermati di mielite flaccida acuta tra i bambini in America sono saliti a 90 in 27 Stati. “Le cronache si sono concentrate sulla situazione statunitense”, nota Baldanti, ma l’infezione da enterovirus D68 “è una problematica emergente anche in Europa, Italia compresa. Se guardiamo ai dati di sorveglianza, precisa l’esperto, considerando tutte le sindromi respiratorie acute, l’1-2% è legata a EV-D68”. Si tratta di un agente infettivo che “circola sempre – sottolinea Antonio Piralla, virologo del gruppo di Baldanti – ma mostra in genere un andamento altalenante, un anno batte più forte, l’anno successivo circola meno, come si è visto due anni fa, quando in Lombardia è stata appunto registrata l’ultima diagnosi di paralisi flaccida acuta correlata a EV-D68 prima di questo nuovo caso.

La Virologia molecolare del San Matteo di Pavia collabora da anni con il Centro di riferimento diretto da Binda alla Statale di Milano. Dopo una diagnosi di mielite flaccida acuta da EV-D68 “noi ci occupiamo della caratterizzazione genetica dell’agente infettivo – spiega Baldanti – Analizziamo il genoma virale per capire se si tratta dello stesso tipo che circola nel resto del mondo, o se presenta particolari mutazioni associate a una maggiore aggressività”. Negli anni il lavoro ha permesso di osservare “l’esistenza di una sorta di ceppo lombardo di enterovirus D68”, ossia di “un cluster con caratteristiche comuni, ma leggermente diverse da quelle di altri EV-D68”. Un’informazione che sarà oggetto di una pubblicazione scientifica”.

Grazie all’attività di sorveglianza portata avanti fra Milano e Pavia, aggiungono gli specialisti, è stato possibile comprendere che “l’enterovirus D68 si è evoluto nel tempo creando sottotipi geneticamente distinti che circolano contemporaneamente”. E “non essendo disponibile in commercio un test diagnostico specifico, è stato messo a punto un test molecolare. Un’altra novità di questi giorni  arriva da Rimini, dove si è svolto il Congresso nazionale Amcli (Associazione microbiologi clinici italiani, del cui direttivo fa parte anche Baldanti). “In quella sede – annuncia lo specialista – abbiamo istituito un Gruppo di ricerca per una Rete di sorveglianza nazionale che ancora mancava su questi virus, con particolare riferimento a EV-D68”. L’identificazione di questo enterovirus risale al 1962, quando fu individuato in 4 bambini ricoverati in California per infezioni del tratto respiratorio. Nel 2014 si verificò negli Usa un focolaio con oltre 1.153 casi accertati di cui 45 complicati da sindromi neurologiche. Anche in Europa, due anni fa, furono riscontrati 29 casi di paralisi flaccida associata a questo enterovirus”.

L’Italia è stata dichiarata libera da poliomielite il 21 giugno 2002 e ufficialmente certificata. Gli ultimi due casi autoctoni si sono registrati nel 1982, e per monitorare e verificare l’assenza della poliomielite è attiva la rete di sorveglianza. Come per tutti i virus respiratori, per la prevenzione valgono le normali raccomandazioni igieniche tra cui il lavaggio delle mani“. In America intanto non si ferma la catena di precauzione verso i contagi da simil polio che colpisce i bambini. I casi quest’anno sono arrivati a 219. Per 80 di questi, concluse le analisi, è arrivata la conferma ufficiale. Ma anche per i restanti ci sono ben pochi dubbi. E segnalazioni di nuovo contagi arrivano ripetutamente. (Quotidiano.net)