Coronavirus, Fontana: ‘Penso stia iniziando la discesa’. Il 31 bandiere a mezz’asta in tutta Italia

Fontana: ‘Penso sia iniziando la discesa’, così riporta l’ Ansa “Sicuramente non sta crescendo la linea di contagi ma penso stia per iniziare la discesa”: è quanto ha detto il governatore della Lombardia Attilio Fontana. “Anche oggi c’è stato un processamento di maggiori tamponi rispetto ai giorni precedenti – ha detto – e oggi si assiste a una riduzione del numero dei contagi. La cosa ci fa piacere ma è la dimostrazione che evidentemente bisogna fare la media di almeno 5 giorni per avere una visione, la visione ci conferma che quello di ieri è stato determinato da situazione assolutamente particolare”. Ieri è stato un giorno difficile per la Lombardia con 34.889 le persone positive al coronavirus, con un aumento di 2.543 casi in un giorno, mentre i decessi sono arrivati a 4.861, con un aumento di 387 vittime. “Ho avuto un brevissimo colloquio sia con Cajazzo che con Bertolaso, entrambi sono in fase di miglioramento, stabili nel miglioramento. Erano entrambi su di morale, le loro condizioni sono assolutamente sotto controllo e, ripeto, in miglioramento”: lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, commentando le condizioni di Guido Bertolaso e di Luigi Cajazzo, direttore generale dell’assessorato al Welfare della Lombardia, entrambi positivi. L’ospedale che verrà allestito all’interno della fiera di Milano “non subirà alcun tipo di rallentamento circa l’inaugurazione. La previsione è che all’inizio della prossima settimana ci sia l’inaugurazione stessa” ha detto il governatore della Lombardia

Positivi 310 dipendenti degli Spedali di Brescia – Da questa mattina a tutti i dipendenti degli Spedali Civili viene misurata la febbre prima dell’ingresso in ospedale. Lo prevede una direttiva interna firmata dal direttore generale Gianmarco Trivelli. I dipendenti che hanno febbre vengono fatti tornare a casa. Fino a oggi il numero di medici e infermieri contagiata da Covid-19 al Civile di Brescia tocca quota 310, con dieci casi gravi. Su 6700 dipendenti si tratta del 6% del personale. “Sono preoccupato, ma rispetto ad altre realtà ospedaliere abbiamo retto. Abbiamo scelto in da subito di chiudere la mensa interna per ridurre i contatti” ha spiegato Trivelli.

“Martedì 31 alle 12 bandiere a mezz’asta e un minuto di silenzio osservato dai sindaci d’Italia con la fascia tricolore davanti al proprio Comune. Ci uniamo al presidente della Provincia di Bergamo in segno di lutto per le tante vittime dell’epidemia”. Lo scrive su twitter il presidente dell’Anci Antonio Decaro.

Autorizzati in Italia i farmaci antimalarici – A base di clorochina e idrossiclorochina sono a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale per il trattamento dei pazienti affetti da infezione da Sars-CoV2.  Si legge nella Gazzetta Ufficiale. Autorizzate inoltre per lo stesso uso le combinazioni dei farmaci anti-Aids lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, darunavir, ritonavir, anche queste a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale. 

La riapertura dell’ex area protetta di Codogno (Lodi) dove fu scoperto oltre un mese fa il primo contagiato da coronavirus avrebbe causato nuovi casi di positività a Covid-19. Lo scrive il Corriere della Sera secondo il quale dopo settimane di progressivo calo del trend, arrivato anche a toccare l’uno per cento, negli ultimi giorni il trend è in risalita. “Abbiamo sei positivi in più – spiega Francesco Passerini, sindaco di Codogno e presidente della Provincia di Lodi – Nelle ultime giornate eravamo fermi a 268 casi. Un segnale che i divieti introdotti con la zona rossa avevano funzionato».

Al cantiere del nuovo porto di Genova sono 50 gli operai in quarantena, partita la sanificazione.

Il sacrificio dei camici bianchi, 44 i medici morti – Continua ad allungarsi la lista dei decessi tra i camici bianchi per l’epidemia di Covid-19, aggiornata dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo): è deceduto a Bergamo il dottor Giulio Calvi. Il totale dei medici che hanno ad oggi perso la vita per contagio da nuovo coronavirus arriva dunque a 44.

Crescono i contagi in Veneto – Nuova impennata dei positivi al Coronavirus in Veneto: stamane il numero è salito a 7.497, 295 in più di ieri sera. Le persone decedute sono 313 (+5), i pazienti ricoverati in area non critica 1.536 (+46), quelli in terapia intensiva 338 (+2), i dimessi sono 536. A Vo’ nessun nuovo caso di covid-19 mentre Verona segna 113 nuovi positivi, Treviso 45, Vicenza 20, Padova 81, Venezia 19, Belluno 3 e Rovigo 5. Per 9 positivi l’assegnazione di area è ancora in corso.(

In arrivo Bonus per le baby sitter – La circolare Inps per i bonus baby sitter “è già stata emanata e i soldi saranno presto fruibili. Comprendo la difficoltà dei cittadini che affrontano una situazione che è surreale”. Così la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, a Circo Massimo su Radio Capital. “So che altri paesi europei stanno mettendo rapidamente i soldi nelle tasche dei cittadini – spiega – io sono in chat con gli altri ministri del lavoro europei e ci confrontiamo sulle misure da prendere e come loro ci hanno preso come esempio per le misure sanitarie io sono pronta a confrontarmi su quello che fanno sul sostegno economico”.

Uno stop al trend positivo degli ultimi giorni: risale il numero dei nuovi ammalati in Italia, ma la curva del contagio per fortuna continua a rallentare. Dopo quattro giorni di calo, torna ad impennarsi il numero dei nuovi positivi per il coronavirus nel Paese. Nelle ultime 24 ore i malati sono 4.492 in più, per un totale di oltre 62mila persone attualmente affette dal Covid-19.  E si contano ancora centinaia di nuove vittime: sono 662, ma a questo dato vanno aggiunti i decessi in Piemonte che non sono stati comunicati. Numeri stabili anche sul conteggio dei guariti, ancora un migliaio nell’ultimo giorno per un totale di oltre 10mila persone finora riuscite a superare la malattia.  Il capo della Protezione Civile, che continua ad accusare un lieve stato influenzale, è risultato negativo al tampone per il coronavirus e al momento continua a lavorare da casa rimanendo in costante contatto con il comitato operativo e l’unità di crisi. Sono buone anche le condizioni di Guido Bertolaso, consulente del governatore della Lombardia per questa fase di emergenza, che dopo essere risultato positivo al Covid-19 è ricoverato al San Raffaele di Milano “in via precauzionale”. Un allarme esplicito è stato lanciato invece per il personale sanitario, che continua a contare vittime per i contagi contratti in ospedale: sono 44 finora i medici morti per il coronavirus. Per medici e infermieri il vice direttore vicario dell’Oms, Ranieri Guerra, chiede che vengano effettuati più tamponi: “vanno tutelati, non soltanto con dispositivi e mascherine ad hoc”.

Non solo. L’Oms sostiene che la popolazione ha bisogno di più “servizi domiciliari che bisogna garantire, anche da parte degli psicologi”. Fuori dagli ospedali e dagli isolamenti domestici, restano le insidie negli inevitabili punti di aggregazione nelle strade, che espongono al rischio di nuovi contagi. Per questo restano capillari i controlli della temperatura delle persone in porti e aeroporti, anche se viene categoricamente esclusa al momento la possibilità di allargare la misura alle stazioni: sarebbe “oltre modo onerosa rispetto a quello che sarebbe poi l’effettivo riscontro”, spiega il direttore dell’ufficio emergenze della Protezione Civile, Luigi D’Angelo. E prosegue un po’ ovunque l’opera di sanificazione, che potrebbe essere ampliata con “interventi massicci nella pulizia delle strade”.

E’ cambiato ancora in modulo per l’autocertificazione degli spostamenti. Lo ha detto il capo della Polizia, Franco Gabrielli che ha sottolineato come sia necessario contrastare i furbi. “Ci sono le straordinarie persone che combattono negli ospedali e poi c’è un’altra battaglia che vede impegnati i nostri uomini, quella di spezzare la catena del contagio, perseguendo i furbi, chi con comportamenti sbagliati introduce un vulnus al sistema che può vanificare gli sforzi che si stanno facendo”.

I dati del Viminale – Salgono a 2.675.113 le persone controllate dall’11 al 25 marzo 2020, 115.738 quelle denunciate per inosservanza egli ordini dell’Autorità, 2.737 le denunce per false dichiarazioni a pubblico ufficiale; 1.233.647 gli esercizi commerciali controllati e 2.607 i titolari denunciati. Mercoledì informa il Viminale, le Forze di polizia hanno controllato, in applicazione delle misure di contenimento del contagio, 202.188 persone di cui 5.774 sono state denunciate. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 92.445, denunciati 101 esercenti e sospesa l’attività di 23 esercizi commerciali. Le misure adottate per contenere la diffusione del Coronavirus hanno determinato una limitazione degli spostamenti delle persone e ciò ha influito sull’andamento della delittuosità, che evidenzia, nel periodo dall’1 al 22 marzo 2020, una evidente diminuzione del trend sull’intero territorio nazionale: 52.596 delitti nel 2020 a fronte dei 146.762 commessi nel 2019 (-64%).