Focolaio di morbillo in ospedale a Trieste: un morto e sei contagi

A Trieste è attivo un focolaio di morbillo all’ospedale Maggiore che ha coinvolto anche dei sanitari e ha portato alla morte di una persona. Il direttore del dipartimento di infettivologia dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste (Asuits), Roberto Luzzati ha dichiarato all’ANSA: «Non possiamo parlare di epidemia, ma dobbiamo parlare di focolaio». Si tratta, è stato spiegato durante un incontro con la stampa, tra gli altri, di una donna di 58 anni con una forma grave della patologia, di due operatori sanitari – che non avevano effettuato la profilassi – e di altre due persone, immunodepresse. Uno di loro è deceduto per le complicazioni di una polmonite, l’altro è in condizioni critiche. In tutto sarebbero sette persone dai 23 ai 74 anni. Gli infetti sarebbero stati individuati in diversi reparti degli ospedali Maggiore e di Cattinara.

Tasso di vaccinazione non sufficiente

In una nota della direzione sanitaria si legge che sono in atto tutte le azioni di profilassi previste nei confronti dei dipendenti e dei pazienti potenzialmente a rischio. Il direttore sanitario della stessa Asuits, Aldo Mariotto, ha ribadito che le azioni di vaccinazione stanno coinvolgendo 200-250 soggetti tra dipendenti, fornitori e famigliari. «Era abbastanza prevedibile che prima o poi vi fosse un focolaio perché il tasso di vaccinazione è molto basso – ha spiegato Riccardo Tominz, direttore del dipartimento di Igiene e Sanità pubblica – e solamente la fascia 1-17 anni è risalita al 90%». A livello locale è all’86,5% «e siamo al di sotto della soglia dell’immunità di gregge che è del 95%».

I dati italiani

In Italia l’ultimo bollettino sul morbillo diffuso a settembre dall’ISS (Istituto superiore di sanità) parla di 2.248 casi, secondo un trend che fa registrare una diminuzione generale. Ci sono anche due decessi in adulti, di 29 e 51 anni (avvenuti in Sicilia) che si sommano alla vittima di Trieste. La copertura vaccinale del 2017 era per il Paese al 91,7%, per il Friuli Venezia Giulia all’86,5%. (Corriere.it)