In ospedale entra un robot-medico e gli comunica che sta per morire

(di Silvia Turin per Corriere Della Sera) – La famiglia di Ernest Quintana sapeva che il 78enne era grave: trasportato in ospedale per una crisi respiratoria dovuta a una malattia polmonare cronica, temevano tutti per il peggio. Ma sono rimasti sconvolti quando un robot è entrato nella stanza di terapia intensiva nella notte e un medico collegato via skype ha detto a Ernest che sarebbe morto in pochi giorni. Cosa che poi è avvenuta.

Lo choc della nipote

È successo nell’ospedale di Fremont, in California. Testimone la nipote Annalisa che stava con il nonno di notte. «Mi hanno detto che sarebbe arrivato il medico – ha raccontato – , allora mi sono apprestata a registrare le sue parole per riferire meglio a mia mamma». Quando ha visto entrare il robot con lo schermo pensava servisse a mostrare i test sullo stato di salute del nonno, invece sul video è comparso un medico collegato in videochiamata che ha annunciato il triste responso. La cosa peggiore era che Ernest non riusciva a sentire bene le parole che provenivano dallo schermo e Annalisa gliele doveva ripetere ad alta voce, sillabandole.

La difesa dell’ospedale

La famiglia si è lamentata con l’ospedale due giorni dopo, quando il 78enne è morto: «Se venite a darci notizie “normali”, va bene, ma se vieni a dirci che il polmone non funziona più e metterete su una flebo di morfina finché il paziente non morirà allora questo dovrebbe essere fatto da un essere umano e non da una macchina», ha detto la figlia Catherine. «Ci hanno spiegato che questa è la nuova prassi – ha aggiunto – . Questo è il modo in cui si fanno le cose oggi». L’ospedale ha chiesto scusa e ha presentato le condoglianze alla famiglia. Ha anche spiegato che la video-tecnologia è stata adottata per «aumentare l’assistenza, e portare una migliore consulenza ai pazienti». Ma ha ammesso che le circostanze «sono state altamente inconsuete» e che l’uso dei robot al capezzale dei pazienti verrà sottoposto a «una revisione».