Infermieri stressati, arriva un’app per diminuire gli infortuni negli ospedali

Il 50% degli infortuni che avvengono nelle strutture sanitarie, capitano agli infermieri. Stress per il maggior contatto con il pubblico, problemi muscolari per il sollevamento e lo spostamento dei pazienti ma anche dermatiti per il contatto con sostanze chimiche e biologiche pericolose. Sono queste le cause maggiori degli infortuni e malattie professionali maggiori quali incappano gli infermieri. I dati emergono dal più recente rapporto dell’Inail che ha analizzato la condizione fino al 2010 sul fronte sicurezza nelle strutture sanitarie italiane. Una situazione da migliore per evitare anche ai medici (10 per cento dei casi) e agli altri operatori sanitari, di infortunarsi.

Ospedali, cliniche e ambulatori sempre più sicuri per i cittadini e soprattutto per i lavoratori. L’Inail ha assegnato a Cluster Chico (start up, primo raggruppamento di imprese pubbliche e private del Lazio impegnate nella sanità) un progetto per realizzare un portale e un app, dedicati ai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. «Dopo edilizia e agricoltura, uno studio del Ministero della Salute – ha spiegato Tommaso De Nicola, vicario della direzione centrale per la prevenzione dell’Inail -, ha messo in evidenza come gli incidenti nei luoghi di lavoro sanitari sono in lento ma costante aumento. Per questo motivo nel progetto nazionale più ampio di prevenzione abbiamo pensato di dedicare un portale proprio ai lavoratori della sanità». «Una struttura pubblica o privata gioca la sua reputazione su due campi: la salute intesa come l’atto medico vero e proprio, e la sicurezza perché un eventuale incidente diventa una tragedia e una contemporanea perdita di fiducia dei pazienti negli operatori – ha detto Filippo Leonardi, direttore generale dell’Aiop, l’associazione che raggruppa la sanità privata -. La sicurezza nell’ambito sanitario è fondamentale ma serve una informazione continua e capillare».

In Italia ci sono poco meno di 1.300 ospedali e case di cura, 235mila posti letto e circa 450mila addetti assicurati all’Inail. Nel 2008 le denunce di infortuni e malattie professionali sono state quasi mille, il doppio rispetto al 2000. Consapevoli, informati, sicuri. Erano queste le parole d’ordine che l’Inail aveva in mente quando ha pensato al progetto nazionale di Safety in healthcare, per il quale sono arrivate 44 proposte e solo 14 progetti sono stati ammessi alla finanziamento di 3 milioni di euro. Per la prevenzione in sanità è stata scelta l’idea di Cluster Chico. «Il nostro progetto è quello di sfruttare la tecnologia – ha affermato Fabio Miraglia, presidente di Cluster Chico – per creare una grande comunità consapevole dell’importanza della prevenzione. Lo scopo è quello di creare luoghi di cura sicuri per tutti».

La piattaforma avrà sezioni dedicate alla consultazione di leggi e norme, archivi statistici e scambio di informazioni tra Rls. Il portale è stato appena presentato ma già hanno aderito un nutrito gruppo di strutture sanitarie. Il 63% sono del Lazio, le altre sono di Toscana, Calabria e in maniera minore di altre regioni. «Il rappresentante della sicurezza viene eletto o designato dai lavoratori – ha spiegato Claudio Amoruso, referente Rls del progetto -, ha l’obbligo di frequentare corsi di formazione per 32 ore e aggiornamenti di 8 ore ogni anni. Molto poco se pensiamo alla vastità di un tema come la prevenzione. Il portale permetterà di valutare le competenze e i fattori di rischio con una condivisione molto ampia e continua». «Abbiamo pensato  strumenti semplici ma efficaci – ha aggiunto Sara Pisano, segretario generale di Cluster Chico -, con una sezione che potrebbe assomigliare a un social dove gli Rls si potranno scambiare in tempo reale informazioni su incidenti ma anche sistemi di prevenzione e buone prassi da adottare in ospedali e cliniche». (Ilmessaggero)