Sanità, caos ticket: esenzioni a rischio

Dal primo luglio mezzo milione di milanesi rischiano di pagare il ticket per esami, visite mediche e farmaci anche se sono esenti per reddito.

Come cambia la legge Il problema nasce perché l’assessorato alla Sanità guidato da Giulio Gallera ha cambiato il meccanismo che consente ai pazienti di vedersi riconosciuta l’esenzione. Fin qui la regola è stata che chi ha diritto a non pagare presentava agli sportelli di scelta e revoca un’autocertificazione che valeva una volta per tutte, salvo modifiche nella dichiarazione dei redditi. Ora, con la delibera 1046 del 17 dicembre 2018, viene introdotta una novità sostanziale: l’automatismo viene eliminato e chi ha diritto a non pagare deve presentare l’autocertificazione ogni anno. Per il 2019 il termine per la consegna dei documenti è il 30 giugno (in futuro sarà il 31 marzo).

Che cosa succede Ad oggi a Milano e hinterland verosimilmente solo un cittadino su tre si è attivato per mantenere l’esenzione. Gli altri, oltre 500 mila appunto, al momento non si sono ancora mossi, probabilmente perché non al corrente. Così il rischio nei prossimi giorni è il caos. Un’ipotesi è che i pazienti finalmente a conoscenza della novità si precipitino agli sportelli di scelta e revoca per mettersi in regola. Se così sarà le code sono assicurate. Non è difficile immaginare le file che possono crearsi con una mobilitazione di massa. L’altra possibilità è che chi non è informato, la prima volta che va a fare una visita o un esame medico, si veda chiedere di pagare il ticket fino a 51 euro. Lo stesso vale per l’acquisto di un farmaco, anche se qui il ticket è solo 1 euro (e l’autocertificazione, solo in questo caso, può essere fatta direttamente in farmacia).

Poca chiarezza Il cambio di regole è illustrato in locandine predisposte dall’assessorato alla Sanità e pubblicate sui siti ospedalieri. Qualche direttore generale d’ospedale, su propria iniziativa, espone qualche volantino. In ogni caso, la spiegazione sul da farsi è pressoché incomprensibile. In Lombardia le esenzioni per reddito hanno 11 codici differenti. Districarsi in questa matassa è complesso.

Chi è coinvolto I cittadini devono presentare un’autocertificazione se rientrano nei codici E02, E12, E13, E30 ed E40. Il che vuol dire che per non pagare le visite mediche, gli esami ambulatoriali e i farmaci devono presentare l’autocertificazione i disoccupati con un reddito familiare inferiore a 8.263,31 euro (incrementato a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e di 516,46 euro per ogni figlio a carico), gli iscritti ai centri per l’impiego con un reddito familiare inferiore a 27 mila euro e chi è in cassa integrazione. Per non pagare il ticket sui farmaci, invece, devono autocertificarsi malati cronici e quelli con patologie rare con un reddito inferiore a 46 mila euro (incrementato a seconda del numero di componenti in famiglia).

Chi non deve fare nulla In teoria non deve fare nulla, invece, chi ha il codice d’esenzione E01, E03, E04, E05, E 14 ed E 15. Per i farmaci sono i pazienti over 66 con un reddito familiare sotto i 18 mila euro, mentre per il superticket ambulatoriale di 15 euro è esente chi ha un reddito sotto i 18 mila euro a prescindere dall’età. Per le visite ambulatoriali, invece, sono i cittadini over 65 con un reddito familiare inferiore a 38.500 euro. Sia per i farmaci sia per le visite ambulatoriali sono esenti, infine, i titolari di pensioni sociali con un reddito familiare inferiore a 8.263,31 euro incrementato di 11.362,05 euro in presenza del coniuge e di altri 516,46 euro per ogni figlio a carico. Da impazzirci.

Il ruolo del Mef Di peggio in peggio. L’esenzione per i cittadini che non dovrebbero fare nulla l’avrebbe dovuta certificare il ministero dell’Economia. In realtà, anche qui possono sorgere delle complicazioni perché di fatto ciò non è avvenuto per tutti. Conclusione: decine di migliaia di milanesi con diritto all’esenzione al momento non sono in regola senza neppure saperlo. Per un motivo o per l’altro, non sono stati rinnovati i documenti necessari. Resta da capire perché l’assessorato alla Sanità abbia cambiato le regole e come adesso intenda correre ai ripari.

La data degli esami Attenzione, però: chi è esente dal pagamento del ticket non perde il diritto, semplicemente non lo può fare valere finché non fa l’autocertificazione. Dunque, per esempio, se uno deve fare il prossimo esame il 15 settembre è inutile che si precipiti adesso a mettersi in regola. Basta che lo faccia, però, entro la data dell’esame. E, soprattutto, bisogna che lo sappia. (Corriere della Sera)