Sanità: in Sardegna attività fisica nelle ricette come i farmaci

L’ATTIVITA’ fisica finisce nella ricetta medica prescritta come un farmaco tradizionale per curare ma anche prevenire alcune patologie croniche. E’ questa l’ultima frontiera della sanità pubblica sarda, che dichiara guerra ai farmaci tradizionali introducendo lo sport nei ricettari medici come terapia sostitutiva per la cura di obesità, diabete, disturbi cardiaci e alcune malattie neurologiche. Che in Sardegna rappresentano circa il 30 per cento dei pazienti, con una spesa di oltre due terzi del bilancio sanitario regionale.

A gennaio – si legge sull’edizione online de ‘La nuova Sardegna – il cosiddetto ‘Ricettario dell’attività fisicà sarà operativo in tutta la Sardegna e lo sport, alla stregua dei farmaci, sarà prescritto dal medico curante. Un progetto inserito dall’Ats sarda tra gli indirizzi del Piano regionale di prevenzione, che in attuazione della delibera della Giunta regionale sulla “Promozione e prescrizione dell’attività fisica a persone con patologie croniche”, ha dato il via all’inizio di quest’anno alla fase di formazione di equipe multidisciplinari, di laureati in scienze motorie specializzati Apa e dei medici prescrittori, e che proprio in questi giorni ha fatto tappa nel capoluogo barbaricino per le attività di formazione e aggiornamento dei professionisti del territorio.

“Si tratta di un progetto sperimentale gia’ operativo in alcune regioni italiane, al quale noi crediamo fortemente – spiega il direttore del servizio Formazione e Ricerca dell’Ats Sardegna Gianni Salis -. L’obiettivo e’ rendere piu’ responsabili i pazienti sostituendo i farmaci con l’attivita’ fisica definita secondo un protocollo di cura multidisciplinare. Da 25 anni a questa parte gli studi ci dicono quanto sia importante l’attivita’ fisica per la prevenzione di buona parte delle malattie legate a invecchiamento, fragilita’ ossea in particolare nelle donne, perdita di mobilita’ o patologie croniche come il diabete”, spiega Il direttore del servizio Formazione e ricerca dell’Ats con sede nell’ospedale nuorese Cesare Zonchello .

“La novita’ – conclude – e’ che il movimento non verra’ piu’ solo consigliato ma inserito in ricetta, seguendo indicazioni specifiche per tipologia di esercizio, intensita’ e durata, a seconda dell’eta’ e delle condizioni fisiche dei soggetti”. Lo sport prescritto – – si legge sempre sull’edizione online de ‘La nuova Sardegna – si potra’ praticare in strutture ad hoc, o accreditate, alla presenza di medici dello sport e laureati in Scienze motorie, che seguiranno il paziente durante ogni allenamento. Il progetto dunque, dedicato sopratutto a chi soffre di ipertensione, diabete, obesita’, malattie neurologiche e per tutte le patologie croniche per le quali la pratica sportiva rappresenta un’utilissima forma di prevenzione, non solo aumentera’ il benessere dei pazienti sardi, ma avra’ un impatto positivo anche sui conti della sanita’ regionale, con un risparmio in termini di prestazioni specialistiche e diagnostiche, ricoveri e terapie farmacologiche.

“Siamo alla fine di un percorso iniziato circa due anni fa – commenta Marco Scorcu, responsabile del piano regionale e medico sportivo dell’Assl di Sanluri, capofila del progetto -. La convinzione che ci ha portati fino a qui e’ che l’attivita’ sportiva rappresenta un ottimo farmaco per prevenire e curare patologie come diabete di tipo due, cardiopatie e alcune neoplasie che risentono favorevolmente della pratica aggiunge . Saranno messi in campo tutti gli specialisti delle malattie croniche che in quest’ultimo anno sono stati formati con i giusti strumenti”. Il piano di investimento complessivo e’ di circa 165mila euro, e il servizio sara’ garantito a tutti a costo zero. (Repubblica.it)