Test di medicina, M5S: esami comuni per tutti il primo anno. Cambia anche test infermieristica e fisioterapia

Aumentare i posti disponibili del 20%. Incrementare le borse di specializzazione. Ripensare il percorso di orientamento per i ragazzi delle superiori. E, soprattutto, creare un percorso unico di studi comune al primo anno di Medicina e delle altre facoltà medico scientifiche che vengono usate come «ripiego», in modo da far sì che chi entra al secondo tentativo possa vedersi convalidati tutti gli esami. Sono questi i punti chiave di una proposta di legge firmata Cinque Stelle, ma avvalorata dalla Lega, che è stata presentata alla Camera e che nei prossimi giorni verrà discussa da un comitato ristretto di rappresentanti delle forze politiche presenti in Parlamento. L’obiettivo della proposta è quello di avvicinarsi alla cancellazione del test di Medicina, rendendola facoltà aperta a tutti. Obiettivo realizzabile? «Non è semplice immaginare adesso una abolizione totale- spiega Manuel Luzi, relatore del testo- Ma dobbiamo avvicinarci per gradi. In primo luogo puntando su un orientamento serio dei ragazzi, che non deve essere più orientamento al lavoro, ma all’università e al lavoro. Sul modello dei MOOC (Massive online open courses, ndr), utilizzati dalle grandi università straniere come Harward e Yale, ma anche dalla nostra Federico II, orienteremo gli studenti in maniera tale da selezionare a priori quelli che possono accedere veramente alla facoltà di Medicina».

Una scrematura, insomma, che dovrebbe restringere quella massa di migliaia (lo scorso anno sono stati 67 mila) persone che cercano di occupare uno dei circa 10 mila posti disponibili. In attesa di restringere il flusso, però, l’imbuto si allarga: «Puntiamo al +20% di posti», in linea con le indicazioni del ministro Marco Bussetti e dei rettori che avevano già anticipato un aumento del 15% dei posti disponibili. E poi, una chance in più per chi non riesce a entrare al primo tentativo: «Vogliamo creare un tronco sanitario unico di esami: cioè, in tutte le facoltà medico scientifiche dovranno essere fatti gli stessi esami nel primo anno, così chi entra a Medicina l’anno successivo non dovrà rifare gli stessi crediti ma si vedrà convalidato il lavoro svolto».

Come cambia il test per aspiranti infermieri e fisioterapisti

Naturalmente il problema più urgente per i futuri medici non riguarda l’ingresso, ma la specializzazione, che lascia fuori ogni anno migliaia di laureandi. «Anche quest’anno avremo 20 mila medici per 8 mila borse- spiega Luzi- Una situazione inaccettabile, che ci dice che dobbiamo lavorare su tutto il percorso di formazione dei nostri dottori». Cambierà anche l’accesso per aspiranti infermieri e fisioterapisti: per loro resta il test, necessario visto che il percorso prevede tirocini professionalizzanti, ma su base nazionale, non più locale, con domande e graduatorie diverse a volte da provincia a provincia, per evitare «speculazioni territoriali e baronie locali», spiega Luzi. La proposta, dopo il vaglio del comitato ristretto, diventerà un disegno di legge da presentare prima alla Camera dei deputati e poi al Senato per l’approvazione definitiva. (Corriere della Sera)