Uno studio smonta i benefici di integratori e multivitaminici

(di Simone Valesini per Wired) – È il risultato di una nuove review sistematica che ha analizzato oltre 170 studi clinici su vitamine e integratori, dimostrando che non avrebbero alcun effetto apprezzabile sulla salute cardiovascolare o il rischio di morte prematura

Pillole, d’ogni forma e colore. Vitamine, calcio, sali minerali, antiossidanti. Una routine quotidiana per sempre più persone in Italia e nel mondo, che dovrebbe proteggere l’organismo dallo stress, dallo scorrere del tempo, dall’inquinamento e dai pericoli della vita moderna. Ma che purtroppo sembra invece sostanzialmente inutili. Gli indizi continuano ad accumularsi da tempo, ma un nuovo studio del St. Michael’s Hospital e dell’università di Toronto riunisce oggi i più rilevanti in una revisione sistematica pubblicata sul Journal of the American College of Cardiology, da cui emerge la conferma: integratori e multivitaminici non hanno alcun effetto apprezzabile sulla salute umana.

La nuova ricerca ha preso in considerazione i risultati di tutti i trial clinici pubblicati tra il 2012 e il 2017 in tema di multivitaminici e salute. Un totale di 179 studi clinici, che sono stati analizzati nuovamente per ottenere un dato aggregato sull’efficacia degli integratori in termini di rischio cardiovascolare e, più in generale, probabilità di una morte prematura.

Come anticipato, i risultati confermano che lungi dall’essere utili, multivitaminici e integratori sarebbero piuttosto una semplice moda, priva di reali effetti positivi sulla salute. “Siamo rimasti sorpresi di individuare così pochi effetti positivi per gli integratori maggiormente diffusi”, spiega David Jankins, coordinatore della ricerca. “La nostra review dimostra che se volete utilizzare multivitaminici, vitamina D, calcio o vitamina C, non dovete temere effetti nocivi, ma neanche sperare di trarne un vantaggio in termini di salute”.

Stessa storia anche per una lunga lista di altre sostanze contenute negli integratori alimentari: vitamina A, B, E, beta carotene, calcio, ferro, zinco, magnesio e selenio. Sia assunti singolarmente, sia in cocktail multivitaminici.

Unica eccezione, l’acido folico. In questo caso, sia assunta da solo che in combinazione con la vitamina B la sostanza mostrerebbe la capacità di diminuire effettivamente i rischi di sviluppare disturbi cardiovascolari e ictus. Al lato opposto dello spettro troviamo invece niacina e antiossidantivari, che dai dati raccolti nello studio potrebbero addirittura avere un piccolo, ma significativo, effetto negativo, aumentando paradossalmente la mortalità per tutte le cause.

Come interpretare i risultati? Per gli autori dello studio, si tratta di una chiara indicazione per i pazienti, che in assenza di specifiche indicazioni del proprio medico curante farebbero bene a tenersi lontani dagli integratorie altre pillole magiche. “In assenza di dati positivi, se non quelli emersi per l’acido folico in relazione infarti e ictus, l’atteggiamento migliore è probabilmente quello di affidarsi a una dieta sana e bilanciata per fare il pieno di vitamine e minerali”, conclude Jenkins. “Fino ad oggi, nessuna ricerca che abbia analizzato l’efficacia degli integratori ha mai dimostrato che esista qualcosa di più salutare di una sana porzione di frutta, verdura o frutta secca”.