Arriva l’ esoscheletro pediatrico

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Alvaro, 5 anni, sorride mentre avanza incerto verso mamma e papa’. Piccoli passi che hanno il sapore di una grande impresa. Le sue gambe – immobilizzate dall’atrofia muscolare spinale (Sma) che lo ha costretto su una sedia a rotelle – possono muoversi perche’ sorrette da un baby-esoscheletro, il primo al mondo pensato a misura di bambini affetti da questa grave malattia che toglie la forza nei muscoli. La tecnologia e’ stata brevettata in Spagna dal Consiglio nazionale delle ricerche iberico (Csic) e dal suo spin-off Marsi Bionics (unita’ di business basato sulla tecnologia), ed e’ attualmente in fase preclinica.

Il tutore ha delle lunghe aste di supporto (ortesi) che vengono regolate per adattarsi e circondare le gambe e il tronco. All’altezza delle articolazioni, dei motori mimano i muscoli umani e danno al bambino la forza necessaria per stare in piedi e camminare. Il sistema e’ completato da una serie di sensori, un controllore del movimento e una batteria che ha 5 ore di vita. Questo telaio hi-tech verra’ utilizzato anche in fisioterapia negli ospedali per prevenire gli effetti secondari della perdita di mobilita’ associata alla malattia e il grave declino della salute correlato. Il rischio che spesso corrono i piccoli pazienti e’ che venga compromessa anche l’aspettativa di vita.

Il baby-esoscheletro e’ pensato per bambini di eta’ compresa tra i 3 e i 14 anni. I motori di cui e’ stato dotato sono 5 per ogni gamba e ognuno richiede un proprio spazio di funzionamento, quindi la lunghezza minima possibile e’ limitata. Questo aspetto, unito all’imprevedibilita’ dei movimenti involontari del corpo di un bimbo under 3, ha costretto i ricercatori a stabilire un limite di eta’ per l’uso del device. “Per altre patologie che non limitano tutti i movimenti articolari e richiedono quindi un minor numero di motori, sarebbe possibile costruire un telaio piu’ piccolo”, spiega Elena Garcia dell’Automatics and Robotics Centre, politecnico Csic-universita’ di Madrid.

Il problema piu’ grande che si e’ dovuto affrontare nello sviluppo di questo tipo di esoscheletro pediatrico, racconta la scienziata, e’ che “i sintomi delle malattie neuromuscolari cambiano nel tempo sia nelle articolazioni che nel corpo. Ecco perche’ e’ fondamentale avere un esoscheletro capace di adattarsi in maniera indipendente” alle evoluzioni della patologia.

“Il nostro modello prevede ‘articolazioni intelligenti’ che modificano automaticamente la rigidita’ del tutore e si adattano ai sintomi di ogni singolo bambino in qualsiasi momento”, garantisce Garcia. Usando il dispositivo, la studiosa e il suo team sperano di aiutare i pazienti a camminare, impedendo cosi’ lo sviluppo di scoliosi e la catena di condizioni provocate dall’incapacita’ di stare in piedi.