Crioterapia: il freddo per prevenire e curare gli infortuni

crioterapia

La crioterapia e le proprietà terapeutiche del freddo sono note sin dai tempi più remoti, ma si sono dovuti attendere centinaia di anni perché la scienza dimostrasse che la terapia del freddo, se usata correttamente, in moltissimi casi può essere estremamente utile. Non stiamo, quindi parlando di medicina alternativa basata su presupposti empirici, ma di un trattamento che la ricerca medica, apportando negli anni miglioramenti e modifiche rispetto all’utilizzo che se ne faceva in passato, l’ha resa una terapia curativa sicura ed efficace. Se così non fosse, non sarebbe largamente utilizzata sia dai professionisti di tutti gli sport, individuali e di squadra, sia dagli amatori. Motivo? Previene e cura gli infortuni, migliora il benessere fisico, contribuisce a recuperare l’affaticamento muscolare e a smaltire l’acido lattico, diminuisce il dolore, migliora la circolazione sanguigna, grazie all’effetto dapprima vasocostrittivo e in seguito vasodilatatorio.
Come si attua la crioterapia?
Vi sono oggi tecniche molto avanzate, grazie ai progressi che la tecnologia ha compiuto negli ultimi anni. Di conseguenza, lo specialista può scegliere la metodica più adatta al soggetto e al tipo di necessità. In linea di massima, sono cinque le terapie possibili, se escludiamo il ‘fai da te’, di cui scriveremo successivamente.
criocamera — Composta da due stanze, nella prima gli atleti transitano per circa 30 secondi per adattare il corpo al freddo, nella seconda si fermano, invece, al massimo per un paio di minuti a una temperatura sotto i cento gradi centigradi. Nella criocamera si deve entrare molto coperti, ovvero, con guanti, calzini, costumi da bagno, mascherina e fascia che copre la testa.
criosauna — Si tratta di una specie di cella frigorifera o capsula, all’interno della quale viene vaporizzato azoto liquido, un gas che evapora, raggiungendo temperature comprese tra i 110 e i 170 gradi sotto zero, creando così un ambiente secco e asciutto. Il trattamento deve essere molto breve, al massimo tre minuti, e abitualmente solo il tronco gode dei benefici del freddo, mentre spalle, collo e testa rimangono all’esterno. All’occorrenza, si può tuttavia concentrare l’azione del freddo solo sugli arti interessati. Queste prime due terapie comportano apparecchiature economicamente impegnative che, quindi, possono permettersi solo i grandi club sportivi o alcuni centri riabilitativi particolarmente attrezzati.

crioultrasuoni — Una terapia che si pratica utilizzando uno strumento che ha la testa dell’ultrasuono raffreddata a una temperatura compresa tra -5 e 0 gradi. Le applicazioni durano dai 10 ai 15 minuti, con un effetto benefico su infiammazione, gonfiore, dolore e contratture.

crioterapia con aria — Un metodo semplice, in cui l’operatore direziona verso la parte da trattare un getto d’aria a una temperatura variabile tra gli 0 e i -30 gradi. Una tecnica anch’essa utile nel caso di patologie infiammatorie, contratture muscolari, rigidità post-traumatiche.
crioterapia a immersione — In opportune vasche riempite di acqua e ghiaccio, in modo da raggiungere una temperatura compresa tra i 5 e 10 gradi, si immerge tutto il corpo, oppure solo una parte, nel caso, ad esempio, sia dolente solo un braccio o una gamba. Questa pratica riduce l’indolenzimento muscolare e articolare, favorendo un più veloce recupero. Solitamente ci si immerge per un minuto e poi si esce dall’acqua per due minuti, ripetendo la sequenza da tre a sei volte. Solo nel caso di allenamenti molto intensi è consigliato un bagno freddo di maggiore durata.
crioterapia fai da te — Per beneficiare dei vantaggi del freddo non è sempre necessario rivolgersi a medici e centri specializzati, specie quando si tratta di semplici ematomi o lievi dolori. In questi casi, una farmacia è più che sufficiente per acquistare prodotti efficaci e semplici da usare.
borsa del ghiaccio — E’ lo strumento più antico e semplice che utilizzato sulla zona dolente agisce determinando un’azione antinfiammatoria e analgesica. Nell’applicarla, attenzione alle ustioni da freddo: è bene non superare mai i venti minuti, ripetendo se necessario l’applicazione più volte al giorno.
bombolette spray — Sono bombolette sotto pressione, che contengono fluorometano, una sostanza chimica non infiammabile e non tossica. Quando la si spruzza sulla zona che fa male, si deve avere l’accortezza di mantenere l’erogatore a 30-40 centimetri dalla pelle, in modo tale da non provocare ustioni. Queste bombolette sono molto utilizzate dagli sportivi per alleviare disturbi che derivano da contusioni, stiramenti o strappi.
cold pack — Impacchi freddi che si ottengono ponendo nel freezer dei sacchetti in plastica riempiti di gelatina che si raffredda in circa un’ora, raggiungendo una temperatura di 0 gradi. Quando l’effetto freddo della sostanza svanisce, il sacchetto deve essere riposto di nuovo nel freezer per poterlo riutilizzare.
refrigeranti chimici — Piccoli sacchetti monouso che contengono due reagenti, acqua e nitrato di ammonio, oltre a una piastrina separatrice. In caso di necessità, la piastra si spezza con le mani, mettendo così in contatto le due sostanze che, in tal modo, portano la temperatura del sacchetto a zero gradi. A differenza del cold pack si possono conservare al di fuori del congelatore. (Gazzetta.it)