Ictus, la riabilitazione si fa con i robot

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AMEDEO, Diego, Pablo e Motore. Sono questi i nomi di quattro robot che, da qualche mese, si sono rivelati indispensabili compagni di riabilitazione per i pazienti di 7 centri della Fondazione don Gnocchi. Assieme all’opera dei fisioterapisti – che rimane insostituibile – i sistemi robotizzati, infatti, si sono mostrati estremamente efficaci ed efficienti nel migliorare la riabilitazione dei soggetti affetti da malattie e disturbi neurologici tra cui ictus, sclerosi multipla e sclerosi laterale amiotrofica. A dimostrarlo i risultati preliminari dello studio multicentrico condotto da un’équipe di esperti della Fondazione, guidata da Irene Aprile, recentemente presentati nel corso del convegno “La tecnologia e la robotica in riabilitazione” tenutosi lo scorso 11 novembre a Roma.

I risultati presentati sono molto incoraggianti: lo studio multicentrico, al momento, ha coinvolto 94 pazienti con esiti di ictus, che hanno beneficiato della riabilitazione coadiuvata dai robot per il trattamento dell’arto superiore, sia a livello delle falangi che della mano, del braccio e della spalla. “La riabilitazione robotica”, spiega Aprile, “permette ai pazienti di eseguire movimenti altrimenti impossibili o difficili da eseguire: un paziente che non sta in piedi, per esempio, può riuscire addirittura a sorreggersi o camminare attraverso un sistema robotico del cammino. I robot, inoltre, permettono di aumentare la motivazione – elemento fondamentale nel recupero dei pazienti – e l’intensità del trattamento, eseguendo più movimenti nello stesso arco di tempo”.
Attualmente, sono 7 i centri della Fondazione a essere dotati di sistemi robotici (Milano, Firenze, Roma, Rovato, La Spezia, Fivizzano, S. Angelo dei Lombardi): medici e fisioterapisti stanno operando con le nuove tecnologie e raccogliendo dati attraverso schede di valutazione che permetteranno di comparare i risultati ottenuti con i sistemi robotici con quelli ottenuti con la fisioterapia tradizionale. Già allo stato attuale, comunque, si è notato che i pazienti sottoposti a trattamento robotico migliorano più degli altri sia per quanto riguarda le funzioni motorie degli arti superiori che per quanto riguarda le abilità di linguaggio. “Il nostro obiettivo è di chiudere lo studio multicentrico entro marzo, con i risultati definitivi della sperimentazione”, spiega ancora Aprile. “L’obiettivo futuro è di incrementare ulteriormente i posti letto che hanno la disponibilità della tecnologia – attualmente sono 550 – in tutti i centri della Fondazione, da nord a sud del Paese”.

[Fonte http://www.repubblica.it/salute/medicina/2016/11/22/news/malattie_neurologiche_la_riabilitazione_si_fa_con_i_robot-152549600/]