In ospedale per problemi cardiaci per mancanza di posti finisce in oculistica: muore il giorno dopo

LECCE – Si presenta in ospedale ma dopo una visita in pronto soccorso viene ricoverato nel reparto di oculistica per mancanza di posti letto e il giorno dopo muore. C’è un’inchiesta sulla morte di P.C., 76enne di Lecce, avvenuta la scorsa settimana all’ospedale “Vito Fazzi”. E ci sono anche i primi indagati come atto dovuto per consentire a tutte le parti di nominare propri consulenti. Si tratta di due medici in servizio presso il pronto soccorso, un  medico di medicina generale e un cardiologo del reparto del nosocomio leccese accusati di omicidio colposo in concorso. In giornata il pubblico ministero Maria Rosaria Micucci ha conferito incarico al medico legale Domenico Urso di eseguire l’autopsia sul corpo dell’anziano per accertare le cause del decesso.

A mettere in moto l’indagine è stata la denuncia dei familiari dell’uomo depositata presso il posto fisso di polizia. Stando a quanto raccontato dai familiari, giovedì scorso l’anziano viene accompagnato presso il pronto soccorso del “Fazzi” per problemi cardiaci. Dopo gli accertamenti di rito sarebbe stato trasferito nel reparto di cardiologia per una consulenza. A seguito dell’esame non sarebbero emerse urgenze particolari tanto che il paziente viene assegnato al reparto di medicina generale. Dove non è mai arrivato. Per mancanza di posti di letto, infatti, P.C. sarebbe stato dirottato in oculistica dove si spegne improvvisamente alle prime luci del giorno dopo. Inutili i soccorsi e il tentativo di rianimare l’anziano.

I familiari, dopo un iniziale prevedibile momento di sbandamento, decidono di approfondire l’intera vicenda presentando una denuncia presso il posto fisso di polizia per accertare se ci siano state omissioni o negligenze da parte del personale medico nell’assistenza fornita al proprio caro. Sarà ora l’indagine appena avviata a fare chiarezza su questo ennesimo (presunto) caso di malasanità. Certo è che la stagione di pieno inverno per gli ospedali è la fase dell’anno più critica con i picchi di ricovero per l’influenza che mandano in tilt reparti e personale.

A seguire le fasi dell’inchiesta per i quattro medici gli avvocati Ester NemolaAmilcare TanaLuigi Covella e Ladislao Massari. I familiari della vittima, invece, sono seguiti dagli avvocati Tommaso Stefanizzo e Riccardo Cuppone. (Corrieresalentino)