In Trentino Alto Adige il sistema sanitario più in salute d’Italia. La speranza di vita media arriva a quasi 84 anni

E’ il Trentino il sistema sanitario italiano più in salute e riesce a strappare il podio all’Emilia Romagna. Questo è quanto emerge dall’IPS 2019, l’Indice di Performance Sanitaria realizzato annualmente dall’Istituto Demoskopika.

Calabria, Campania e Sicilia si collocano in coda tra le realtà “più malate” del paese. In totale sono nove le realtà territoriali definite “sane”, sei le aree “influenzate” e cinque le regioni “malate”. Al Sud la migliore perfomance spetta al Molise e alla Basilicata che migliorano la loro “condizione” rispetto all’anno precedente.

I dati registrati da Demoskopika mostrano come nel 2017, quasi 1,6 milioni di famiglie italiane, di cui ben il 60 per cento concentrate nel Mezzogiorno, hanno dichiarato di non avere i soldi, in alcuni periodi dell’anno, per poter affrontare le spese sanitarie necessarie per curarsi. Gli ultimi dati disponibili, nei 12 mesi del 2017, la migrazione sanitaria dalle realtà regionali del Mezzogiorno può essere quantificabile in oltre 319 mila ricoveri generando crediti rilevanti principalmente per alcune realtà sanitarie del Nord quali Lombardia, Emilia Romagna e Veneto pari complessivamente a oltre 1,1 miliardi di euro.

L’indice di Performance Sanitaria realizzato dall’Istituto Demoskopika sulla base di otto indicatori: soddisfazione sui servizi sanitari, mobilità attiva, mobilità passiva, risultato d’esercizio, disagio economico delle famiglie, spese legali per liti da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, democrazia sanitaria e speranza di vita.

I dati, ha spiegato il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio, confermano lapersistente disparità tra l’offerta sanitaria presente al Nord rispetto a quella erogata nel Mezzogiorno. Un divario che, ostacolando il diritto alla libertà di scelta del luogo in cui curarsi, genera un circuito imposto di ricoveri che alimentano costantemente la migrazione sanitaria.

La classifica vede il Trentino Alto AdigeEmilia Romagna e Veneto sul podio. In coda CalabriaCampania e Sicilia. Si gioca interamente nell’area del centro-nord la contesa sulle posizioni migliori quali sistemi sanitari più “sani” d’Italia: sei appannaggio del realtà regionali del Nord e le rimanenti tre al Centro. In particolare, il Trentino Alto Adige che, con un punteggio pari a 107,5 conquista la vetta al fotofinish, spodestando l’Emilia Romagna (107,3 punti) immediatamente seguita dal Veneto (105,3 punti). Seguono, tra i migliori sistemi sanitari locali, l’Umbria (105,2 punti) che, con un balzo in avanti di una posizione rispetto al 2018, conquista il quarto posto. E, ancora, il sistema sanitario delle Marche (104,9 punti), della Toscana (104,2 punti), della Lombardia (104,1 punti), del Friuli Venezia Giulia (103,7 punti) e, infine, del Piemonte (102,5 punti). Nel cluster delle regioni sanitarie “influenzate” si collocano altre sei realtà: Valle d’Aosta (101,8 punti), Molise (101,7 punti), Lazio (101,5 punti), Liguria (101,3 punti), Basilicata (98,7 punti), e Puglia (98,0 punti). Sono tutte del Sud, infine, le rimanenti regioni che contraddistinguono l’area dell’inefficienza sanitaria, dei sistemi sanitari etichettati come “malati” nel ranking di Demoskopika: Abruzzo ( 96,4 punti), Sardegna (95,8 punti), Sicilia (93,8 punti), Campania (91,6 punti) e, in coda, il sistema sanitario della Calabria con 89,1 punti.

I SISTEMI PIU’ APPREZZATI

Assistenza medica, assistenza infermieristica, vitto e servizi igienici. Questi gli aspetti presi in considerazioni dallo studio e per i quali circa 3 italiani su 10 dichiarano di essere soddisfatti. I pazienti più “appagati” vivono in Trentino Alto Adige (116,6 punti), con oltre la metà tra coloro che hanno dichiarato – secondo Istat – almeno un ricovero nei tre mesi precedenti l’intervista, di avere un livello medio di soddisfazione per vari aspetti del ricovero pari al 53,2%. A seguire Valle d’Aosta (111,3 punti), Friuli Venezia Giulia (111,2 punti), Molise (110,1 punti), Umbria (109,8 punti) e Emilia Romagna (107,6 punti). Distanze più significative nei livelli di soddisfazione dei servizi sanitari sono stati espressi, inoltre, per il Veneto (106,1 punti), la Toscana (104,5 punti), la Lombardia (103,6 punti), l’Abruzzo (102,6 punti), la Liguria (101,6 punti), il Piemonte (100,8 punti) e le Marche (99,2 punti). In coda alla graduatoria per il minor livello di soddisfazione, pari mediamente al 20%, si collocano le rimanenti sette realtà regionali: Lazio (94,0 punti), Sardegna (93,0 punti), Basilicata (87,3 punti), Puglia (86,4 punti), Sicilia (86,2 punti), Campania (84,8 punti) e, infine, Calabria (83,3 punti).

SPERANZA DI VITA

Demoskipica ha confermato che Trentino Alto Adige e Veneto sono le realtà più longeve. Lo studio utilizza la speranza di vita, data dal numero medio di anni che una persona può aspettarsi di vivere al momento della sua nascita, quale indicatore per misurare l’efficacia dei sistemi sanitari regionali: più alta è la speranza di vita in una regione, maggiore è il contributo al miglioramento delle condizioni di salute dei cittadini prodotto dall’erogazione dei servizi sanitari in quel determinato territorio. Nel podio abbiamo il Trentino Alto Adige che con una speranza di vita media più elevata rispetto al resto d’Italia pari a 83,8 anni ottiene il punteggio massimo (117,0 punti). Seguono Veneto, Lombardia, Toscana, Marche e Umbria a pari merito con 109,3 punti.

DISAGI ECONOMICI

I problemi economici colpiscono 1,6 milioni di famiglie italiane. Nel 2017 quasi 1,6 milioni di famiglie italiane hanno dichiarato di non avere i soldi, in alcuni periodi dell’anno, per poter affrontare le spese necessarie per curarsi. Sono soprattutto le famiglie in Calabria con una quota del 14,9%, quantificabile in circa 120 mila nuclei familiari, a denunciare il fenomeno. Seguono la Sicilia, la Campania, la Basilicata e la Puglia coinvolgendo nel processo di impoverimento rispettivamente 223 mila, 22 mila e 146 nuclei familiari. Emilia Romagna, Liguria e Trentino Alto Adige meritano invece il ranking migliore in questa graduatoria parziale dell’Indice di Performance Sanitaria di Demoskopika, con una quota percentuale, per queste realtà, di appena il 2% di nuclei familiari in condizioni di disagio economico. (Ildolomiti)