La scossa elettrica che ravviva il muscolo

I calciatori professionisti hanno accesso al meglio del meglio quando si tratta di problemi muscolari. Ma nonostante i recuperi da record a cui ci hanno abituato, si può sempre fare di più. Anche con tecnologie relativamente economiche. È il caso dell’ultima scoperta che arriva dal team medico del Barcellona e dai ricercatori dell’Università politecnica della Catalogna: una nuova tecnica di misurazione della gravità degli infortuni muscolari, che sfrutta un semplice dispositivo elettrico per ottenere una diagnosi più accurata di quelle possibili con ultrasuoni e risonanze magnetiche.

La nuova tecnica si chiama localised bioimpedance measurement (misurazione localizzata della bioimpedenza) e fondamentalmente consiste nel misurare il passaggio di una carica elettrica di bassa intensità all’interno dei muscoli, e comparare i risultati che si ottengono nella parte infortunata con quelli di una muscolatura sana. Studiando queste differenze, permette di valutare la serietà di una lesione muscolare, e prevedere così con più precisione i tempi di recupero e le terapie necessarie.

In particolare l’esame fornisce un’idea del muscle gap causato dall’infortunio, ovvero della retrazione delle fibre muscolari dovuta alla lesione. Una caratteristica difficile da misurare con le tecniche attualmente disponibili. Per verificarne l’efficacia, i ricercatori spagnoli hanno testato il dispositivo su 22 infortuni muscolari di cui sono stati protagonisti 18 giocatori del Barcellona. Le lesioni degli sportivi sono state misurate al momento dell’infortunio e a quello del rientro in campo, e comparate con quelle ottenute analizzando muscoli sani. In questo modo sono riusciti a dimostrare l’esistenza di due gruppi di lesioni molto differenti tra loro, identificabili dal tipo di gap presente nelle fibre muscolari, e caratterizzate da tempi di recupero molto diversi.

“Questa nuova tecnica può sicuramente supportare l’imaging ad ultrasuoni e le risonanze magnetiche nel quantificare la quantità di tessuto coinvolto in un infortunio muscolare”, ha raccontato alla Bbc Javier Yanguas. “La prognosi per un infortunio e il tempo necessario per il recupero dipendono, tra le altra cose, dalla gravità del danno muscolare. E le nostre previsioni non possono che essere sbagliate se effettuiamo una classificazione errata della lesione”.

[Fonte http://www.repubblica.it/salute/forma-e-bellezza/2017/06/23/news/bioimpedenza_diagnosi_piu_accurate_e_recuperi_piu_rapidi_dagli_infortuni_muscolari-168920940/]