LA SINDROME DA IMPINGEMENT DELLA SPALLA

La spalla non è una sola articolazione ma cinque articolazioni che formano insieme il complesso articolare della spalla. Queste cinque articolazioni si dividono in due gruppi:
1° gruppo: Articolazione scapolo omerale e articolazione sotto – deltoidea.
2° gruppo: articolazione scapolo-toracica, articolazione acromio – clavicolare e articolazione sterno – costo – clavicolare.
La cuffia dei rotatori è un gruppo muscolare formato da quattro muscoli: il sovraspinato, il sottospinato, il piccolo rotondo ed il sottoscapolare. Insieme al tendine del capo lungo del bicipite, quando tali muscoli si contraggono determinano l’innalzamento, la rotazione interna o quella esterna del braccio. Il tendine superiore della cuffia dei rotatori, cioè il tendine del muscolo sovraspinato, passa al di sotto dell’osso che svolge rappresenta il “tetto” dell’articolazione della spalla, ossia l’acromion.
In alcuni soggetti lo spazio tra la superficie inferiore dell’acromion e la testa dell’omero, detto spazio sub-acromiale, risulta essere piuttosto esiguo. I tendini della cuffia dei rotatori e l’annessa borsa (la borsa sub-acromio-deltoidea, detta anche borsa SAD, un cuscinetto che funge da ammortizzatore tra i tendini ed il sovrastante l’acromion), vengono letteralmente compressi da un movimento “a schiaccianoci” nei movimenti di abduzione ed elevazione del braccio, dando vita alla cosiddetta sindrome da impingement o sindrome da conflitto sub acromiale. 
Il paziente riferisce un gran dolore ad ogni movimento al di sopra della testa (apertura, elevazione, estensione, rotazioni, etc.), non riesce a portare pesi, la forza è notevolmente ridotta e carente e si può arrivare anche alla completa impotenza funzionale cioè all’assoluta incapacità a svolgere i movimenti più semplici della vita quotidiana come ad esempio guidare la macchina, fare faccende di casa, svolgere attività lavorative anche semplici.
Il processo degenerativo ed infiammatorio instaurato inevitabilmente costringe il paziente ad assumere farmaci antinfiammatori (fans) ed antidolorifici. Si giunge così al trattamento conservativo in fisioterapia che tende a ripristinare i normali valori funzionali dell’articolazione della spalla infortunata. Il fisioterapista si avvale di terapia fisica ad alta intensità quale il laser ad alta potenza (yag) oppure al trattamento energetico capacitivo e resistivo (tecarterapia) fino alle cure più tradizionali quali la ionoforesi e gli ultrasuoni.
La riabilitazione prevede un periodo di riprogrammazione del movimento della spalla, ovvero la riduzione del conflitto tramite il ricentraggio articolare passivo, mediante esercizi pendolari e manovre del fisioterapista, che hanno effetto antalgico e decontratturante, e sono preparatori al ricentraggio articolare attivo, che ha l’obiettivo di scaricare le tensioni dei muscoli che stabilizzano la testa omerale contro la cavità glenoidea, ristabilendo l’equilibrio tra abbassatori ed abduttori dell’omero.
Lo scopo è di rinforzare i muscoli che abbassano la testa dell’omero (sottoscapolare, sottospinato, piccolo rotondo, gran dorsale, gran pettorale, capo lungo del bicipite) senza esercitare il deltoide perché ciò aggraverebbe il conflitto ed il dolore.