Fuori legge i fisioterapisti in possesso di diplomi privati

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L’unico titolo con valore legale per esercitare la professione di fisioterapista è quello rilasciato dalle università. Lo ha ribadito la terza sezione del Consiglio di Stato, che ha respinto l’appello presentato dall’Istituto Tecnica 2000 di Avezzano, ritenendolo inammissibile.

La vicenda è complessa, e prende spunto dal ricorso presentato da alcuni studenti che avevano frequentato il corso, a pagamento, di terapista della riabilitazione conseguendo il diploma finale. Nel 2006 era intervenuta una riforma delle professioni sanitarie, e il 19 maggio del 2008 anche la Regione Abruzzo si era espressa ritenendo il titolo rilasciato dalla scuola della Tecnica 2000 «non abilitante all’esercizio di alcuna professione sanitaria, né equipollente alla laurea di fisioterapista».

Contro quel provvedimento gli studenti della scuola privata avevano presentato ricorso al Tar, che i giudici amministrativi di primo grado avevano respinto. Contro i terapisti della riabilitazione che avevano frequentato il corso privato si erano costituiti, oltre alla Regione e al ministero della Salute, anche una cinquantina di studenti universitari del corso di laurea in fisioterapia, rappresentati dal professor Diego De Carolis, che non erano affatto d’accordo con la tesi sostenuta dai colleghi. Il Tar Abruzzo, nel 2009, aveva rigettato la prima istanza, impugnata poi dalla società Tecnica 2000 davanti al Consiglio di Stato. Ma i giudici di Palazzo Spada hanno di fatto confermato la sentenza di primo grado, ritenendo inammissibile il ricorso. Secondo loro, la società Tecnica 2000 non era neanche legittimata a proporre appello.

Della vicenda i tribunali amministrativi si sono occupati più volte nel corso degli anni. All’epoca della presentazione del primo ricorso erano circa 500 i giovani, in tutta Italia, che avevano conseguito titoli presso l’Istituto Tecnica 2000, che si sono ritrovati ad avere attestati o diplomi privi di valore legale. Quella situazione, spiega l’avvocato De Carolis, è stata sanata attraverso un decreto interministeriale con il quale si dava la possibilità ai ragazzi di accedere, anche in sovrannumero, ai corsi universitari in fisioterapia e conseguire il titolo abilitante alla professione di fisioterapista. Sempre sulla base dello stesso decreto ai giovani veniva concessa alle università la possibilità di valutare il curriculum e riconoscere diversi crediti formativi.

Contro la decisione di non riconoscere il valore dei titoli rilasciati dalla scuola professionale, anche Tecnica 2000 aveva presentato un precedente ricorso, definito anch’esso con il rigetto da parte del Consiglio di Stato nel 2011. Per questo motivo i giudici hanno ritenuto di non poter ammettere il nuovo ricorso della società, vista anche la precedente pronuncia.

[Fonte http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2016/06/11/news/fuori-legge-i-fisioterapisti-senza-laurea-1.13644718]

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