Mal di schiena, i falsi miti

Il mal di schiena ha costi sociali di gestione superiori a quelli sostenuti per tumori e diabete messi insieme. È frequente come il raffreddore. Simpatico come un sasso nella scarpa.
Tuttavia l’argomento lombalgia pullula di falsi miti anche tra gli addetti ai lavori.

Eccone alcuni.

Ho qualcosa fuori posto/ ho il bacino storto/ una vertebra ruotata e altre curiose amenità. Per quanto graziosa romantica e semplicistica sia l’idea che una vertebra scivolata o ruotata provochi il vostro dolore, purtroppo non ha nessuna evidenza scientifica. Sicuramente molte persone stanno meglio dopo una manipolazione vertebrale ma questo non è il risultato di un “aggiustamento meccanico” ma di più complessi meccanismi di regolazione del dolore.

Il riposo a letto mi aiuterà a guarire. Come accade di norma per la maggior parte delle problematiche muscoloscheletriche, nei primi giorni di comparsa del dolore in forma acuta può essere utile una significativa riduzione delle attività di maggior carico.
Tuttavia le ricerche scientifiche sono unanimi nel ritenere che un rapido ritorno alle proprie occupazioni quotidiane contribuisca ad una più veloce guarigione.
Al contrario il prolungato riposo a letto comporta un incremento di dolore, una maggiore disabilita’ ed un più lungo periodo di assenza dal lavoro.

Più forte è il dolore, più grave è il problema. Per quanto singolare possa apparire,non c’è una correlazione necessaria fra intensità del dolore e gravita’ del problema.
Il grado di percezione del dolore dipende da una moltitudine di fattori, fra i quali il livello di stress, l’umore, le esperienze precedenti, la paura etc.
Immaginate il vostro sistema nervoso come un sistema di allarme: che ci passi davanti un gatto, un ladro o jack lo squartatore suonerà sempre allo stesso modo.

Ho male, faccio una risonanza.
Approfondimenti diagnostici (quali Rx o Risonanza magnetica) sono necessari e correlati al dolore del paziente solo in una bassissima percentuale di pazienti con mal di schiena (<5%). Inoltre quasi tutte le persone senza dolore alla schiena, mostrano alla risonanza magnetica bulging discali, degenerazioni discali, ernia del disco, e degenerazioni artrosiche (38%)

Mi faccio operare! Solo una piccolissima percentuale di persone con mal di schiena avrà bisogno della chirurgia. Praticamente la totalità delle persone con lombalgia possono gestire il problema rimanendo attive, comprendendo meglio i meccanismi del dolore e identificando i fattori ad esso correlati. In media i risultati della della chirurgia sul medio e lungo termine non sono migliori di un approccio non chirurgico come quello basato sull’esercizio.

Devo stare seduto dritto! Non è stata ad oggi identificata nessuna postura seduta statica che sia in grado di prevenire o ridurre il mal di schiena. E’ importante invece variare spesso le posizioni e imparare a muoversi senza paura.

Non devo più piegarmi o sollevare pesi! Dopo una distorsione di caviglia smettete di correre o camminare? Sicuramente sollevamenti male eseguiti possono scatenare un blocco lombare ma è importante riprendere precocemente il movimento in ogni direzione per evitare l’instaurarsi della “paura del movimento” o kinesiofobia, sicuro fattore di rischio per una lombalgia cronica.

Sul materasso è importante non risparmiare.
Non me ne voglia Mastrota ma non esistono studi che dimostrino l’efficacia preventiva di un materasso costoso.
È invece importante dormire bene ed avere un sonno regolare: i disturbi del sonno sono correlati con lo sviluppo e il perdurare della lombalgia.

Ho un nervo accavallato. Tanto diffusa quanto semplicistica è la visione del corpo umano come una macchina composta da più pezzi che possono“accavallarsi” o “rompersi”;il dolore equivarrebbe ad una spia rossa che richiede l’intervento del meccanico.
Il dolore e’invece influenzato da una moltitudine di fattori psichici: stress, umore e livello di ansia hanno un ruolo fondamentale nelle lombalgie. Nello stesso modo questi fattori possono influenzare un raffreddore cosi’ come l’acidità di stomaco , il mal di testa. Saper gestire questi fattori può essere di grande aiuto sia per il paziente che per il clinico.

Devo stare a riposo/ non devo andare a correre… Molti pensano che muoversi crei più dolore. Invece sappiamo che fare regolarmente esercizio fisico aiuta a farci stare bene riducendo il dolore e le tensioni agendo sia a livello muscolare che psichico e ormonale. Tutti gli esercizi vanno bene, quindi sceglietene uno e fatelo! Non posso più nuotare a rana. Immancabile nelle conoscenze del perfetto piccolo lombalgico. Mai fesseria maggiore fu detta. La schiena deve essere libera di muoversi in tutte le direzioni. Se alcuni movimenti provocano disturbo significa che vanno rieducati non abbandonati.

Il mio mal di schiena non passera’ mai, le ho già provate tutte! Il mal di schiena è collegato a moltissimi fattori. L’insuccesso di un trattamento come un massaggio o una seduta di manipolazione o di un ciclo di terapie fisiche può essere scoraggiante, ma mai perdere la speranza: un buon clinico utilizzerà un approccio biopsicosociale indagherà vari aspetti della vostra vita come il sonno, il livello di fitness e lo stress in modo da aiutarvi a vivere una vita più sana e felice.

Dott. Renzo Alessandro Raimondi
Fisioterapista, Osteopata, Master in Riabilitazione Dei Disordini Muscoloscheletrici (Lecconotizie.com)