Pokemon Go può migliorare la nostra salute? Sì, con alcuni accorgimenti

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Il gioco del momento, Pokémon Go, può anche far bene alla salute? Se lo stanno chiedendo in molti e anche tra gli studiosi. In mancanza di dati ufficiali e di ricerche in merito, intanto quello che sposta l’asticella verso un sicuro “sì” è il movimento che l’app porta a fare.

La pausa pranzo in movimento

Ne parla anche il Guardian che attraverso comunità dedite “al benessere” sta mappando gli effetti della nuova Pokémon mania. In particolare viene fuori che il gioco spinge soprattutto i cosiddetti “smanettoni”, che sono soggetti pressoché sedentari, a fare lunghe camminate all’aria aperta e lo stesso dicasi per adolescenti e ragazzi che magari prima avrebbero giocato tutto il pomeriggio ma sul divano. Così nelle chat in ufficio molti si scambiano informazioni sui luoghi “visitati” scoprendo che la pausa pranzo adesso (complice la bella stagione) si fa fuori sede e chi dispone del contapassi al polso rivela di aver percorso giocando fino a 5 km in più al giorno. È stato calcolato che i giocatori di Pokémon Go spendono in media 33 minuti al giorno in giro per la città e bruciano 1800 calorie alla settimana. 10 km è la distanza necessaria da percorrere per avere la chance di catturare uno dei mostri tra Lapras, Snorlax e Onix.

Ci sono i lati positivi

Un’altra “rivoluzione” che coniuga salute e tecnologie smart? Un effetto sicuramente benefico se è l’unico modo per alcuni di appassionarsi al moto: lo sostiene sul sito della Mayo Clinic James Levine, esperto di obesità della clinica e autore del libro “Get Up! Ecco perché il tuo divano ti sta uccidendo e cosa puoi fare in proposito”. Il gioco, sottolinea Levine, per alcuni può essere una “trappola”, ma i lati positivi sono maggiori. «Per qualche giocatore lo sforzo necessario per vincere può essere una rivoluzione nella propria vita. Mentre si gioca il corpo rilascia endorfine, il cervello viene gratificato e impara quanto può essere piacevole il movimento».

Occhio anche alla strada!

Qualche accorgimento però va pur preso: non è solo con l’avvento di Pokémon Go che si possono notare in giro pedoni disattenti che attraversano con lo sguardo fisso sullo smartphone, mettendo in serio pericolo la propria incolumità e la sicurezza delle altre persone. Una prova condotta recentemente da Found, la prima story engagement factory in Italia, ha esaminato quali siano i comportamenti “tecnologici” urbani più pericolosi per la pubblica sicurezza. Il cosiddetto “smartphone walking” è praticato nel nostro Paese dal 53% degli italiani e provoca sempre più incidenti, perfino mortali. Coinvolge soprattutto le grandi metropoli come Milano (61%) e Roma (58%), principalmente manager (65%) e imprenditori (62%) tra i 30 e i 45 anni e giovani studenti (58%) tra i 16 e i 29.

Gli incidenti da evitare

Un atteggiamento divenuto oggetto di studi universitari e di articoli sulle maggiori testate internazionali: solo pochi giorni fa, come riportato dal sito del Time, in Ontario l’amministrazione ha proposto di introdurre un divieto per i pedoni di utilizzare dispositivi wireless su strade e marciapiedi. Il New York Times ha pubblicato uno studio condotto dai ricercatori della Stony Brook University secondo cui i pedoni distratti dagli smartphone virano come zombie nella direzione sbagliata e si scontrano contro cose o persone il 61% delle volte in più rispetto al normale, incorrendo in gravi infortuni come fratture e distorsioni. Recentemente due persone sono cadute (senza conseguenze) in un dirupo a San Diego proprio mentre giocavano con la app.

Consigli per i genitori

Allora attenzione alla strada soprattutto per i più piccoli. I genitori degli adolescenti invece dovrebbero badare a dare qualche consiglio ai figli anche sui “luoghi di caccia” e la condivisione di informazioni personali (come la localizzazione). Chi incontreranno e soprattutto quali informazioni private finiranno per condividere?
Sul sito della Cnn c’è una guida apposita. È opportuno infatti parlare ai ragazzi della proprietà privata, che non va mai violata per dare la caccia ai mostri, e dei luoghi in cui potrebbe essere inopportuno giocare (polemiche hanno riguardato ad esempio la presenza dei Pokemon ad Auschwitz). Per quanto riguarda eventuali rischi legati alla possibilità di incontrare sconosciuti, bambini e ragazzi è meglio che giochino in due o in gruppo. Attenzione poi alle informazioni personali che si condividono per giocare (indirizzo email, età del bambino, i luoghi che ha visitato).

[Fonte http://www.corriere.it/salute/pediatria/16_luglio_27/pokemon-go-puo-migliorare-nostra-salute-d0f197ee-53f8-11e6-bb79-1e466f3b40d8.shtml?refresh_ce-cp]