Realtà virtuale e Sindrome di Asperger

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La realtà virtuale sarà la nuova frontiera non solo dell’intrattenimento ma anche delle terapie riabilitative. Un’utopia? No, una prospettiva più che reale visto che Indra, una multinazionale spagnola del settore IT, la Fondazione Universia e il Centro Universitario de Tecnología y Arte Digital (U-tad) di Madrid hanno firmato un importante accordo di collaborazione per la creazione di una cattedra di ricerca in Tecnologie Accessibili, il cui primo progetto è CicerOn VR speech coach.

Si tratta di un’applicazione che, sfruttando le tecniche immersive e coinvolgenti della realtà virtuale, consentirà di superare diversi tipi di fobie e permetterà ai pazienti affetti da Sindrome di Asperger di interagire con le altre persone. Si tratta a tutti gli effetti di uno strumento di riabilitazione, pensato per ridurre la paura, l’ansia e i disturbi correlati all’interazione con il mondo esterno.

La Sindrome di Asperger, abbreviata in SA, o AS in inglese, è un disturbo pervasivo dello sviluppo, molto “vicino” all’autismo, tanto da essere comunemente considerata una forma dello spettro autistico “ad alto funzionamento”. Il termine “Sindrome di Asperger” venne coniato dalla psichiatra inglese Lorna Wing nel 1981 in onore di Hans Asperger, uno psichiatra e pediatra austriaco il cui lavoro non venne riconosciuto fino agli anni novanta.

Gli individui portatori di questa sindrome sono caratterizzati dall’avere una persistente compromissione delle interazioni sociali, schemi di comportamento ripetitivi e stereotipati, attività e interessi molto ristretti. Diversamente dall’autismo classico, non si verificano significativi ritardi nello sviluppo del linguaggio o dello sviluppo cognitivo.

Grazie alla realtà virtuale gli utenti verranno immersi in “luoghi” immaginari dove, accompagnati da un avatar, potranno attuare una serie di esercizi per affrontare il proprio disturbo. Questo allenamento aiuterà la persona ad abbattere il muro che c’è tra lei e gli altri. CicerOn VR speech coach potrà essere utilizzata con occhiali stereoscopici e con uno smartphone.

Per testare la validità terapeutica del sistema, saranno coinvolte anche le associazioni Asperger di Spagna, che offriranno supporto e daranno consigli sulle linee guida da seguire con i pazienti affetti da questa patologia. Inoltre sarà promossa la partecipazione, in alcune fasi del progetto, di studenti con disabilità che non solo valuteranno l’applicazione ma si metteranno alla prova come sviluppatori.

[Fonte http://www.ok-salute.it/diagnosi-e-cure/la-realta-virtuale-aiutera-le-persone-la-sindrome-asperger/]