Sanità, la scoperta: attraverso il respiro si può diagnosticare un tumore. A Bari apre il primo centro europeo

Smart, economico e poco invasivo per la diagnosi precoce di tumori e altre patologie attraverso l’analisi del respiro. “Mistral” è il macchinario ideato dai ricercatori dell’Università di Bari, coordinati da Gianluigi de Gennaro e Donato Altomare, che dopo 10 anni di sperimentazioni su oltre 500 volontari diventerà il fulcro del primo centro di analisi europeo di composti organici volatili contenuti nel respiro.

Il centro regionale di “Breath Analusis” sarà attivato nell’IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” sia per la diagnosi che per il monitoraggio della terapia di tumori come mesotelioma, al colon retto e ai polmoni grazie al finanziamento dalla Regione Puglia.

Anziché sottoporre i pazienti ad analisi delle feci e del sangue, sarà sufficiente soffiare in un palloncino o in una boccaglio monouso. La provetta viene inviata ad un laboratorio specialistico, dopo pochi giorni il referto è trasmesso al punto di campionamento. Per il paziente si accorciano liste d’attesa e per il medico si tratta di uno strumento di supporto alle decisioni, compatto e portatile che causa un incremento della popolazione target per lo screening con la possibilità di effettuare analisi epidemiologiche e riduzione dei costi di prevenzione. Nel mese di giugno 2018, Mistral è stato presentato al Congresso internazionale sull’analisi del respiro, tenutosi a Maastricht. Dal 2006 sono state registrate centinaia di citazioni internazionali sullo studio.

“Mistral apre scenari inediti che anticipano le evoluzioni tecnologiche della medicina”, spiega Giovanni Gorgoni, direttore generale dell’Agenzia Regionale strategica per la Salute ed il Sociale della Regione Puglia. “Alcune patologie hanno un odore differente, con una serie di metaboliti solubili presenti nel sangue e nelle urine. Ma ce ne sono alcuni gassosi e un vettore è il nostro respiro”, aggiunge Gianluigi de Gennaro (foto d’anteprima).

L’obiettivo in prospettiva è di portare il macchinario direttamente nelle fabbriche e nei luoghi in cui si propagano più frequentemente patologie deleterie per l’organismo. In modo da mappare la correlazione tra stile di vita e insorgenza delle malattie. (Borderline24)