Sindrome da conflitto sotto-acromiale, come curare il dolore alla spalla

Ogni volta che alziamo il braccio sopra l’altezza della spalla, lo spazio tra la testa dell’omero e l’acromion della scapola si restringe. I tendini della cuffia dei rotatori, che, protetti dalla borsa, scorrono proprio in questo spazio, subiscono un attrito che a lungo andare – soprattutto negli sportivi e nei lavoratori sottoposti a stress fisico – può provocare sintomi di impingement, cioè di intrappolamento, ed infiammazione.

Questo fenomeno è chiamato sindrome da conflitto sotto-acromiale e solitamente è causato dalla ripetizione di certi gesti atletici o lavorativi, ma anche da squilibri muscolari o patologie congenite.

L’importanza della riabilitazione precoce

Nel tempo, se trascurata, la sindrome da conflitto sub-acromiale può comportare fastidiose calcificazioni e la progressiva degenerazione del tendine, fino alla rottura di quest’ultimo, nei casi più gravi. Il dolore compare anche nelle ore notturne e chi ne è affetto, di solito, tende a usare meno la spalla. Questo provoca aderenze intra-articolari che peggiorano ulteriormente il quadro clinico.

Il medico specialista dev’essere consultato alla comparsa dei primi sintomi. Una riabilitazione precoce, infatti, oltre a potenziare la spalla, scongiura il circolo vizioso descritto sopra ed esclude infiltrazioni e farmaci che, al contrario, sono inevitabili negli stadi più avanzati della patologia.

I trattamenti per recuperare l’uso della spalla

Per dare sollievo alla spalla affetta da una sindrome del conflitto sotto-acromiale già sviluppata si può intervenire con:

  1. Terapia con antidolorifici e antinfiammatori
    2. Fisioterapia, per rafforzare i muscoli della cuffia dei rotatori e migliorare la postura
    3. Intervento di chirurgia della spalla in artroscopia mini-invasiva
    4. Infiltrazioni articolari a base di cortisone

Quando gli esami evidenziano una lesione dei tendini della cuffia rotatoria o voluminose calcificazioni, l’intervento chirurgico diventa inevitabile.

La riabilitazione post-operatoria

L’iter riabilitativo post-operatorio prevede 3 fasi. La prima mira a ridurre il dolore, tramite laser, ultrasuoni, stretching e massaggi decontratturanti. La seconda, quella principale, punta al recupero e al riequilibrio della forza dei muscoli della scapola, dell’omero e degli intrarotatori della cuffia. Raggiunti gli obiettivi delle prime due fasi, si conclude il programma riabilitativo con specifici esercizi propriocettivi e di recupero della coordinazione. Il paziente a questo punto avrà recuperato un buon arco di movimento dell’arto superiore e tornerà ad eseguire con naturalezza i movimenti essenziali della vita quotidiana.

La ginnastica e la postura sono fondamentali nel trattamento del dolore causato dalla sindrome da conflitto sotto-acromiale, così come è importante non sovraccaricare l’articolazione oltre i limiti del dolore, per evitare strappi ed eccessi di funzione. Nel caso degli atleti, il ritorno all’attività sportiva avviene generalmente un mese dopo l’intervento. (Digitalife.it)