Ti sei sempre seduto sulla sedia e hai fatto male

È una di quelle immagini singolari portate dalla globalizzazione a cui ci siamo abituati lentamente. Ci è sicuramente capitato di osservare un cinese, un indiano o un asiatico in generale, accovacciato sui piedi con le ginocchia completamente piegate in posizione “deep squat”, e sicuramente ci siamo domandati se questa postura fosse realmente comoda.

La cultura occidentale ci insegna a sedere sulle sedie o, in loro assenza, a stare in piedi o appoggiati a un palo. Non ci viene per niente naturale pensare di accovacciarci alla maniera dei cinesi alla fermata dell’autobus, anche perché associamo quest’immagine alla posizione più intima, quella che assumiamo in bagno.

Non ci verrebbe mai in mente di accovacciarci così in un luogo pubblico, per riposare, per pregare, per cucinare, per mangiare, anche perché ci sentiremo troppo vicini al suolo e quindi sporchi. Eppure, dovremmo ringraziare i popoli orientali per averci insegnato un nuovo modo di sedersi, perché, studi alla mano, il nostro corpo, e anche il nostro spirito, ne beneficerebbe.

Prima di riferirci alla scienza, ricordiamo solo che la posizione della ghirlanda, o malasana, è consigliata prima di ogni seduta di meditazione perché permette la stabilizzazione del corpo e una più facile connessione con la Terra. E, prima di pensare ai bagni “alla turca”, ricordiamo anche che in fase di parto qualche volta si consiglia la posizione accovacciata, ottima per rilassare i muscoli e per favorire la gravità. Infine, pensiamo alla palestra, allo squat che il personal trainer ci impone per sollevare correttamente i pesi, forse un motivo per cui insiste ci sarà.

L’osteopata neozelandese Phillip Beach ha rispolverato il concetto di “postura archetipa” facendone uno dei suoi cavalli di battaglia. Tra queste posture, tipiche delle scimmie o dei popoli primitivi, rientra ovviamente anche lo squat e, proprio perché adottate naturalmente quando di sedie non se ne vedevano tante sarebbero da riscoprire e valorizzare. L’esperto sostiene che, proprio perché naturali, “si integrano profondamente con il modo in cui è costruito il nostro corpo”.

Il dottor Bahram Jam, fisioterapista, direttore dell’Istituto Avanzato di Fisioterapia (APTEI) di Toronto ha scritto un paper dal titolo eloquente: “Deep squatting: Good or Bad?” in cui ricorda che “Ogni articolazione nel nostro corpo contiene liquido sinoviale, l’olio che fornisce nutrimento alle nostre cartilagini. Per produrlo abbiamo bisogno di due cose, movimento e compressione e se i fianchi e le ginocchia non sono mai sollecitate, il corpo non produrrà il liquido sinoviale”.

E, a chiudere il ragionamento, Jam consiglia l’introduzione delle turche in tutti i bagni del mondo. In questo modo saremmo obbligati ad accovacciarci, a tutto vantaggio delle articolazioni.

Se il dottor Jam non ci convince, possiamo anche riferirci a uno studio del 2014 dell’European Journal of Preventive Cardiology che ha dimostrato che le persone che hanno difficoltà a sollevarsi da terra da proni senza l’aiuto delle mani potrebbero avere un’aspettativa di vita inferiore di tre anni.

Ma, come in tutto, meglio non abusare. Uno studio, infatti, sostiene che stare ore accovacciati può avere ripercussioni sulle ginocchia e provocare osteoartrosi. (Valerio Mariani per Business Insider)