Formicolio alle mani? Ecco cosa ti sta accadendo

È un disturbo che può insorgere a qualsiasi età, senza cause apparenti. Spesso l’esordio è improvviso. Ci si sveglia una mattina con una sensazione di formicolio alle mani – in alcuni casi anche ai piedi – ma se il problema tende a ripetersi nel tempo è bene rivolgersi al proprio medico curante. Non bisogna allarmarsi subito, il formicolio potrebbe essere dovuto alla compressione di alcuni nervi durante il riposo notturno, ma anche indice di una problematica decisamente più seria. Ecco i motivi per cui potresti avere le mani che formicolano.

Una causa che non desta preoccupazioni: la postura errata
È la motivazione più classica e non c’è motivo per cui preoccuparsi. Se hai posizionato braccia, mani, gambe o piedi in maniera errata comprimendo alcuni nervi è normale che si avverta del formicolio alle mani. Questo accade semplicemente perché lo schiacciamento di un arto impedisce un regolare flusso sanguigno nella zona. Spesso si dice che la mano si è «addormentata», ma il problema svanisce nel giro di pochi minuti se ci si muove bene. Nel caso di problematiche reali, invece, il formicolio può avvenire in qualsiasi momento e si ha una limitazione dei movimenti. In questo caso è bene intervenire quanto prima recandosi da uno specialista.

Le cause del formicolio alle mani

Tra le diverse cause vi possono essere:

  • Mancanza di vitamine del gruppo B
  • Sindrome del tunnel carpale
  • Artrite reumatoide
  • Dito a scatto
  • Malattia di Quervain
  • Artrosi cervicale
  • Ernie e patologie del tratto cervicale
  • Sindrome del canale cubitale

Altre cause meno comuni sono:

  • Alcolismo
  • Gravidanza
  • Ansia, stress
  • Problemi di circolazione e alla tiroide
  • Malattia di Buerger

Mancanza di vitamine del gruppo B
La mancanza di vitamina è un problema abbastanza comune e decisamente più risolvibile di tanti altri. In particolare, sembra essere molto d’aiuto una supplementazione a base di vitamina B12 e vitamina E. Dosaggio e metodi di somministrazione devono essere discussi con il proprio medico curante in base alla gravità della carenza vitaminica.

Sindrome del tunnel carpale
Anche in questo caso si tratta di un problema abbastanza comune. È un disturbo a carattere doloroso dovuto alla compressione del nervo che risiede tra l’osso del polso e i relativi tendini. L’esordio inziale, spesso nelle ore notturne, provoca solo un leggero formicolio e limitazione di movimento. Riguarda soprattutto le persone che eseguono lavori manuali sollecitando moltissimo il polso. Secondo uno studio pubblicato su Proceeding of National Academy of Science, una supplementazione di vitamina B6 (piridossina) funziona nella quasi totalità dei casi, salvo il problema non sia dovuto a un forte trauma. A tale scopo il dott. Ellis e collaboratori consigliano l’assunzione di 50-100 mg al giorno. Altri ricercatori come Phalen consigliano addirittura 200 mg al giorno. La cura andrebbe protratta per almeno tre mesi. Va detto che secondo una ricerca condotta dallo stesso Phalen, in presenza di sindrome del tunnel carpale e relativa carenza di piridossina è stato segnalato un uso concomitante di sostanze antagoniste di vitamine del gruppo B. Tra queste ci sono la tartrazina (un colorante giallo), una dieta altamente proteica, l’albume d’uovo crudo e gli anticoncezionali orali.

Artrite reumatoide
In caso di artrite reumatoide il dolore è molto più severo. Oltre al formicolio si possono avvertire vere e proprie fitte e rigidità nei movimenti. In alcuni casi i sintomi diminuiscono con il movimento. A differenza della sindrome del tunnel carpale che nei casi più gravi si può curare con la chirurgia, l’artrite reumatoide non è un problema risolvibile totalmente. Si possono, però, alleviare i sintomi con una cura specifica per questo genere di malattia.

Dito a scatto
Oltre al formicolio e alla debolezza nei movimenti, si caratterizza anche da un dolore diffuso al palmo della mano. Ma il sintomo più inconfondibile è una flessione non fisiologica delle falangi di una o più dita che si muovono a scatto. Questo accade perché i tendini che dovrebbero aiutare le dita a flettersi correttamente sviluppano dei noduli che impediscono il normale movimento. Gli antinfiammatori sono la cura d’elezione.

Malattia di Quervain
Alla stregua del tunnel carpale è un problema che interessa soprattutto le persone che svolgono un lavoro manuale. Oltre al classico formicolio si ha una sensazione dolorosa al polso a al pollice. Il problema è dovuto a un’infiammazione della guaina che riveste i tendini. Se il problema è grave si potrebbe dover ricorrere all’intervento chirurgico.

Artrosi cervicale
Che si tratti di vera artrosi, di discopatia o problematiche del tratto cervicale il risultato non cambia. Il formicolio alle mani e braccia si può presentare soprattutto la notte e nelle prime ore del giorno. Spesso c’è anche dolore e limitazione dei movimenti. Il problema è causato da una compressione dei nervi che partono dal tratto cervicale. Gli antinfiammatori sono utili, ma sono senz’altro più indicate delle sedute di fisioterapia, osteopatia o manipolazione eseguita da un bravo massofisioterapista.

Sindrome del canale cubitale
È seconda solo alla sindrome del tunnel carpale. Al posto di interessare i nervi del polso, però, riguarda il nervo ulnare, più precisamente la parte che risiede a livello del gomito. Luogo in cui il nervo è molto più superficiale. Tutti sappiamo il dolore che provoca una semplice botta al gomito contro lo spigolo di un mobile. Questo è dovuto al fatto che i nervi si trovano decisamente più in superficie. Il formicolio e il dolore caratterizzato dalla sindrome del canale cubitale può essere dovuto a un uso intenso del gomito o a un trauma.

Rimedi e metodi naturali
Uno dei più potenti antinfiammatori naturali è sicuramente la curcumina. Integratori a base di tale sostanza potrebbero essere una cura complementare. In alcuni casi può essere utile un integratore a base di vitamine del gruppo B o seguire delle manipolazioni da personale esperto. Se il problema si verifica in gravidanza è bene evitare il più possibile l’uso di farmaci. I massaggi linfodrenanti potrebbero aiutare in questo delicato periodo della propria vita. In alcuni casi può essere d’aiuto indossare una semplice polsiera.

A chi rivolgersi
Per prima cosa è bene andare dal proprio medico curante per una richiesta di un esame diagnostico a immagini – per esempio una TAC. In base al problema rilevato ci si può rivolgere a un neurochirurgo, a un ortopedico o a un chirurgo plastico. (salute.diariodelweb.it)