Idrokinesiterapia: l’acqua mezzo di riabilitazione

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Il nuoto non è l’unico esercizio fisico che si può fare in acqua. Infatti, chi ha spesso frequentato una piscina avrà certamente visto molte persone prendere parte a una tipologia di esercizio nota come riabilitazione motoria in acqua, eseguita in acqua relativamente bassa e pertanto praticabile da chiunque.

Sconosciuta fino a pochi anni fa, l’idrokinesiterapia nell’ambito ortopedico e sportivo è diventata ormai parte integrante dei programmi riabilitativi.

L’idrokinesiterapia permette non solo una riabilitazione migliore e naturalmente assistita, ma attraverso il calore dell’acqua, rilassa la muscolatura e i tendini, evitando i classici sintomi da affaticamento. Inoltre, viene impiegata per curare sintomatologie idiopatiche croniche come la lombalgia.

Spesso, l’intero ciclo di terapia in acqua viene eseguito in preparazione a una operazione, oppure in seguito a un intervento chirurgico, permettendo al paziente di eseguire tutti gli esercizi che in palestra sarebbero molto più difficili da praticare.

Rispetto alla normale riabilitazione in palestra, quella in acqua permette un migliore controllo sul proprio corpo, perché quando si è immersi in acqua il peso corporeo è più leggero e pertanto si è più flessibili. In effetti, in acqua si possono eseguire degli esercizi difficili da eseguire in palestra.

Gli esercizi di resistenza sono una parte molto importante del programma riabilitativo. I miglioramenti del tono muscolare influiscono positivamente su postura ed equilibrio. Inoltre, gli esercizi di resistenza aiutano a rafforzare le articolazioni e le ossa.

L’acqua riduce lo stress su muscoli, tendini e articolazioni rispetto ai normali esercizi eseguiti in palestra. Inoltre, riduce anche il battito cardiaco, a causa della pressione esercitata sul corpo dall’ambiente circostante. Essenzialmente, il cuore non ha bisogno di lavorare duramente quando si è in acqua, visto che la pressione esercitata sul corpo migliora l’efficacia del flusso sanguigno da e verso il cuore.

La riabilitazione in acqua è inoltre consigliata in caso di:

  • distorsioni, lussazioni, fratture;
  • tonificazione muscolare in preparazione all’intervento chirurgico;
  • mal di schiena, sciatalgia o ernia;
  • dolori cervicali;
  • dolori da artrosi;
  • osteoporosi avanzata.

La riabilitazione in acqua è perfetta per coloro che soffrono di artrosi o per chi si deve ristabilire da incidenti o indolenzimento muscolare.

Viene, inoltre, consigliata per le persone che soffrono di obesità e sovrappeso, perché eseguire gli esercizi in acqua è molto più semplice, rispetto alla palestra.

Tutti coloro che necessitano di fasce elastiche, pesi e sostegni per fare esercizio fisico riabilitativo dovrebbero seguire un programma di idrokinesiterapia, perché l’acqua fornisce tutto il sostegno di cui hanno bisogno senza aiuti esterni. Per ottenere dei risultati migliori, e incrementare la propria resistenza, si consiglia di eseguire degli esercizi più complessi e con movimenti più ampi, attraverso l’impiego di un salvagente e pesi subacquei.

Anche i soggetti anziani possono usufruire della terapia di riabilitazione acquatica, in quanto non solo rallenta il declino funzionale legato all’invecchiamento, ma allontana anche il rischio di cadute.

Infine, persino per gli atleti professionisti la terapia acquatica è molto importante, perché gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione di lesioni da overtraining, durante lunghe sessioni di allenamento. Secondo determinati studi, infatti, lo stretching è molto più efficace se praticato in una vasca da riabilitazione alla temperatura compresa tra 32-35°C.

Per qualunque dubbio o se si vuole cominciare il ciclo di idrokinesiterapia, è sempre consigliabile parlare con il proprio medico curante o con uno specialista in fisioterapia o in ortopedia.

[Fonte http://www.pazienti.it/blog/idroterapia-i-3-benefici-riabilitazione-motoria-in-acqua-22092016]