Il robot-fisioterapista parlerà genovese [FISIOTERAPIA E RIABILITAZIONE]

Genova – La macchina funziona, è stata presentata al più importante convegno internazionale del suo settore ed è pronta per essere riprodotta in serie. A giorni l’Istituto italiano di tecnologia firmerà il contratto per l’affitto, in Valpolcevera, di un capannone che sarà la futura fabbrica di Arbot, robot-fisioterapista. «Non abbiamo la pretesa di sostituire il fisioterapista con una macchina, ma di aiutarlo a fare meglio il suo lavoro», precisa Simone Ungaro, direttore generale dell’Iit.
I risultati, finora, sono incoraggianti. Su 32 pazienti delcentro riabilitativo Inail di Volterra, persone in cura per recuperare la mobilità di caviglie fratturate, 16 sono stati curati con metodi tradizionali, gli altri 16 sono stati assistiti dal robot dell’Iit «e hanno acquisito una maggiore mobilità in tempi più rapidi», dice Ungaro. I risultati sono stati presentati, cinque mesi fa a Berlino, alla conferenza dell’International Society of Physical and Rehabilitation Medicine, che riunisce il fior fiore della medicina riabilitativa.
«A inizio 2016 l’azienda comincerà a marciare», dice ildirettore generale dell’Iit. Ungaro se ne occuperà in prima persona, gestendone la fase di lancio per tre anni. Al suo fianco avrà un ricercatore originario di Ivrea, Jody Saglia, promessa della robotica riabilitativa che l’Iit ha riportato in Italia strappandolo al King’s College di Londra, e Carlo Sanfilippo, che proviene invece dal mondo dell’industria e ha lavorato per anni nell’azienda biomedicale genovese Esaote. «In fabbrica lavoreranno sia persone che attualmente sono all’Iit sia altre che assumeremo», dice Ungaro.
[Fonte http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2015/10/24/ASRYAQB-parlera_genovese_fisioterapista.shtml]