Mal di schiena, 8 miti da sfatare dall’attività fisica alla chirurgia

Il mal di schiena è un problema piuttosto comune intorno al quale spesso si trovano informazioni non precise o falsi miti. Se si soffre di mal di schiena, invece, è importante avere informazioni chiare e veritiere per ricevere trattamenti appropriati e ottenerne i benefici. Abbiamo chiesto al dottor Francesco Costa, neurochirurgo dell’Istituto Clinico Humanitas di fare chiarezza su 8 dei principali miti sul mal di schiena.

  1. “L’attività fisica può far venire il mal di schiena”

Falso. Esercizi di rinforzo dei muscoli che supportano la spina dorsale, praticati sotto la guida di un fisioterapista esperto, possono migliorare il mal di schiena. Infatti, muscoli della schiena, così come gli addominali, se ben allenati aiutano la colonna vertebrale a sopportare meglio sollecitazioni che possono essere fonte di stress, oltre a renderla più stabile. In alcuni casi, un fisioterapista esperto sulla colonna vertebrale può consigliare alcuni semplici esercizi che possono aiutare sia a dare sollievo ai sintomi della pressione che deriva da una discopatia, per esempio, sia possono aiutare la guarigione dal mal di schiena.

  1. “L’ernia del disco deve sempre essere operata”

Falso. I dischi intervertebrali che si trovano tra le vertebre della spina dorsale svolgono una funzione di cuscinetto per ammortizzare ogni sollecitazione sulla colonna e stabilizzare la stessa. I dischi intervertebrali però possono rompersi o erniare, perdendo la loro funzione. Quando accade, la parte più centrale del disco di consistenza simil-gelatinosa, chiamata nucleo polposo, può fuoriuscire dalla sua sede e provocare irritazione dei nervi circostanti al disco causando mal di schiena e dolore alla/e gambe. Più del 90% delle ernie del disco migliorano spontaneamente dopo un breve periodo di riposo o con trattamenti di tipo fisioterapico, farmaci antinfiammatori o infiltrazioni a livello del disco interessato. La chirurgia rimane comunque un’opzione terapeutica, ma ha indicazioni molto precise (ad esempio, nella presenza di deficit neurologici).

  1. “Mal di schiena, andare dallo specialista significa dover fare l’intervento chirurgico”

Falso. Non necessariamente chi si rivolge al neurochirurgo spinale ha bisogno di essere operato. Infatti, nella maggior parte dei casi di mal di schiena, dopo un’accurata diagnosi, non è necessario l’intervento perché il problema si risolve spontaneamente o con trattamenti conservativi cioè non chirurgici. L’intervento chirurgico invece può essere indicato in quei pazienti che non rispondono ai trattamenti di tipo conservativo. Ma questo dipende da diversi fattori tra cui anche le condizioni di salute del paziente.

  1. “Anziani, una discopatia è una grave malattia”

Falso. Le discopatie negli anziani, chiamate bulging discs, sono un fenomeno fisiologico che fa parte del normale processo di invecchiamento. I nostri dischi vertebrali sono come le gomme delle auto: con il passare del tempo e con l’usura, si sgonfiano e si logorano. Quando spiega perché gli anziani diventano più bassi con l’età, ovvero l’usura dei dischi vertebrali provoca anche un accorciamento della colonna che ha, tra gli altri, l’effetto di ridurre la statura. Purtroppo, diversamente dalle gomme delle auto, i dischi vertebrali non si possono sostituire quando si logorano. In generale questo processo che porta alla discopatia è doloroso solo in alcuni pazienti.

  1. “Mal di schiena, la risonanza magnetica dà diagnosi precisa”

Falso. Anche se la risonanza magnetica è certamente l’esame diagnostico più preciso per stabilire la causa del mal di schiena, tuttavia oltre alle indagini diagnostiche è sempre necessaria una visita clinica approfondita che è la fonte più importante di informazioni per una diagnosi precisa del mal di schiena. La risonanza magnetica, chiamata anche RMN, usa il campo magnetico e le onde radio per creare immagini dettagliate di organi e tessuti del corpo. Le scansioni che si effettuano con la RMN sono in grado di mettere in evidenza patologie discali, ernie del disco e compressione dei nervi. Tuttavia la risonanza magnetica non mostra altri fattori associati al mal di schiena, come per esempio la debolezza muscolare, o come si comportano i dischi e le vertebre in carico, ma è in grado di rilevare il normale danno da usura correlato all’invecchiamento che può talvolta essere mal interpretato come la causa del mal di schiena.

  1. “Mal di schiena, la cosa migliore è il riposo a letto”

Falso. Potrebbe sembrare strano ma la miglior cosa da fare con il mal di schiena è un’attività fisica leggera. Camminare, per esempio, aiuta a modificare la postura che si mantiene restando seduti in favore di una posizione più neutra di allineamento verticale della colonna quando si è in piedi. Oltre a camminare, anche praticare leggeri esercizi di stretching aiutano in caso di mal di schiena. Rivolgersi a fisioterapisti esperti per definire gli esercizi più adatti al proprio problema può aiutare ad iniziare una routine di esercizi fisici per combattere il dolore del mal di schiena.

  1. “L’intervento di fusione di due o più vertebre non è mai un successo completo”

Falso. Anche se tutti possiamo aver sentito qualcuno raccontare di un intervento di chirurgia spinale che ha richiesto un ulteriore intervento, tuttavia raramente è necessario ripetere l’intervento se viene effettuato da un chirurgo esperto che pratica la chirurgia di fusione delle vertebre secondo la procedura corretta e secondo le corrette indicazioni. Ovviamente va considerato il fatto che spesso si parla di patologie degenerative del rachide che con il tempo tendono a modificarsi, potendo quindi creare problematiche solo in fasi differenti, e che talvolta possono necessitare quindi di ulteriori interventi.

  1. “La compressione di un nervo può causare il mal di schiena”

Falso. Solo in alcuni casi la compressione di un nervo è la causa del mal di schiena. Di solito, invece, la compressione o l’irritazione di un nervo della colonna vertebrale è causa di dolore alle gambe e ai piedi. (Humanitasalute.it)