Il peggior nemico del soldato? Il fumo

Strappi muscolari e fratture sono comuni durante l`addestramento militare e ancora più comuni tra i soldati che fumano. A dirlo è un’ampia ricerca condotta dall’Esercito statunitense. “Le lesioni muscolari e ossee sono molto comuni nei militari – dice l’autore principale dello studio, Sheryl Bedno del Womack Army Medical Center a Fort Bragg, Carolina del Nord – Infatti più di un terzo degli uomini e i due terzi delle donne accusano questo tipo di patologie”. La percentuale di fumatori nell’esercito americano, circa il 35%, è più alta rispetto al 19% circa registrato nella popolazione statunitense in generale. “Avevamo il sospetto che il fumo fosse associato alle lesioni, ma i risultati della ricerca non erano coerenti”, aggiunge Bedno. “Abbiamo infatti osservato che il fumo diminuisce la densità ossea e rallenta la guarigione delle ferite”.

Lo studio
Per determinare il rapporto tra infortuni, ferite e fumo, i ricercatori hanno preso in esame 18 studi riguardanti lesioni riportate da militari in addestramento. Queste comprendevano fratture da stress, fratture dell’anca, dolori al ginocchio e ferite ai piedi. Nel complesso, il team han scoperto che i soldati fumatori avevano il 31% in più di probabilità di riportare lesioni rispetto ai non fumatori. Per le donne il rischio di lesioni si attestava al 23%. Nello specifico, i militari uomini che fumavano poco presentavano un rischio superiore del 26% rispetto ai non fumatori, mentre i forti fumatori presentano un rischio nettamente maggiore: 84%.

I commenti
“Anche se il fumo probabilmente svolge un ruolo importante nell’aumento del rischio di lesioni, potrebbero esserci altri motivi che aumentano il rischio nei fumatori”, dice Edgar Vieira, ricercatore dell’Università di Miami non coinvolto nello studio.”Ci sono molte altre cose che hanno un effetto maggiore sulla prevenzione degli infortuni rispetto a smettere di fumare. Ad esempio ridurre l’overtraining, fornendo un tempo di recupero sufficiente e promuovere lo stretching”. “Anche smettere di fumare durante i periodi di addestramento potrebbe non essere sufficiente per proteggere i militari dalle lesioni – aggiunge Vieira- perché l’infiammazione e la diminuzione della perfusione ematica causati dal fumo possono avere effetti a lungo termine. La migliore protezione è quella di non fumare. Oltre a tutti i ben noti danni alla salute che provoca, può anche aumentare il rischio di lesioni “.

Fonte: Med Sci Sport Exerc 2017

Madeline Kennedy

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)