Sanità 2.0: pillole intelligenti, cure online, robot: la frontiera della medicina digitale [SANITA’]

Se c’è un settore dove la rivoluzione digitale promette effetti dirompenti sulla vita quotidiana di ognuno di noi, quello è la sanità. Gli analisti internazionali vedono nella cosiddetta e-Health una miniera d’oro per l’economia, con un mercato globale stimato tra i 90 e i 160 miliardi di euro. La sanità elettronica è considerata un’evoluzione quasi naturale delle cure nell’era digitale, destinata a spostare sempre di più terapie e monitoraggio dei pazienti fuori dall’ospedale, spinta anche per la sempre maggiore disponibilità di sensori e app dedicati. L’Unione Europea stima che un telemonitoraggio a casa dei malati di cuore potrebbe migliorare i tassi di sopravvivenza del 15%, mentre si potrebbe ridurre il numero di giorni passati in ospedale del 26% e di conseguenza risparmiare il 10% dei costi sanitari. Usando inoltre le ricette elettroniche, si potrebbero ridurre gli errori di aderenza terapeutica del 15%. Si prevede inoltre che l’e-Health sarà fondamentale per mantenere la sanità accessibile e alla portata di tutti nelle società europee che invecchiano. Dati dell’Organizzazione mondiale della sanità alla mano, l’Italia è il Paese «più vecchio» d’Europa con il 21,4% dei cittadini over 65 e il 6,4% over 80, ed è secondo al mondo preceduto solo dal Giappone. Deve perciò fare i conti, più degli altri, con l’aumento delle malattie croniche e la diminuzione delle risorse disponibili, alla ricerca di una formula che permetta di salvare un sistema sanitario riconosciuto tra i migliori esistenti. Non a caso il governo ha inserito la sanità digitale tra i pilastri della riforma della pubblica amministrazione, uno dei capisaldi dell’Agenda digitale nazionale: Centri unici di prenotazione (Cup) telematici; Fascicolo sanitario elettronico (Fse); ricette elettroniche; certificati telematici e telemedicina sono alcuni degli ambiti in cui si stanno promuovendo iniziative di sanità in Rete.
La sanità digitale sta anche definendo un nuovo paradigma nel rapporto medico-paziente, con quest’ultimo chiamato a svolgere un ruolo sempre più attivo nel mantenimento e nel miglioramento della propria condizione di salute. Oggi sanità elettronica vuole dire mobile «Health» (un tipo di assistenza che sfrutta le potenzialità di dispositivi mobili come i cellulari, gli smartphone o i tablet), telemedicina, comunità online, sanità robotica (dai sistemi per la produzione di farmaci «su misura», ai robot chirurgici; dagli armadi farmaceutici automatizzati, ai carrelli robotizzati per la distribuzione di terapie), tecnologie indossabili (indumenti muniti di sensori che trasmettono parametri vitali), ingeribili (pillole «intelligenti») e impiantabili, stampa in 3D di protesi e ausili. Ma qual è la situazione in Italia? Arriveremo anche noi a sposare con entusiasmo l’idea di un «medico digitale» e di una visita a distanza fatta «dal divano di casa», che negli Stati Uniti si sta velocemente diffondendo come spiega un recente articolo del Time? I tempi non saranno così rapidi. Se l’Unione Europea nel suo complesso sconta un ritardo di almeno 10 anni nell’applicazione della tecnologia informatica all’ambito dell’assistenza sanitaria, da noi la sanità federalista ha prodotto 21 sistemi diversi e la solita sconsolante situazione a «macchia di leopardo» con Regioni all’avanguardia e altre ancora ferme quasi agli albori del digitale. Senza esserne ancora del tutto consapevoli, tuttavia, la sanità digitale ce l’abbiamo già in tasca. Sta racchiusa in un rettangolo di plastica blu (ocra, in Lombardia). La usiamo quando il nostro medico ci prepara una ricetta, comperiamo le medicine in farmacia o andiamo in ospedale per un esame o un ricovero, prenotiamo visite e analisi sui Centri unici di prenotazione online, oppure leggiamo e stampiamo i referti e gli esami a casa o da terminali in ospedale e nelle Asl. Ora la tessera è diventata anche Carta nazionale dei servizi: un microchip, ed è questa la novità, permette infatti l’accesso sicuro ai servizi in rete offerti dalla pubblica amministrazione come finora accadeva solo in Lombardia che il microchip lo aveva già inserito sulle tessere dei lombardi dieci anni fa.

Fonte [http://www.corriere.it/italia-digitale/notizie/sanita-20-pillole-intelligenti-cure-online-robot-frontiera-medicina-digitale-d25d2b06-9789-11e5-921c-1e256576138f.shtml]