Sonnolenza diurna, cause ed effetti

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Nonostante gli attacchi di sonno siano prevalentemente indice di stanchezza, o anche di noia, un’eccessiva sonnolenza diurna può essere il sintomo di qualcosa di più significativamente importante.

Cos’è la sonnolenza diurna?

Piuttosto che una patologia a sé stante, l’eccessiva sonnolenza diurna è considerata un sintomo o un segnale di pericolo per altre possibili malattie e disturbi.

Quali sono i sintomi della sonnolenza diurna?

Nonostante esistano numerose cause alla sonnolenza diurna, il soggetto colpito presenta in genere sempre gli stessi effetti e conseguenze:

  • diminuzione della qualità della vita;
  • riduzione della produttività;
  • alto rischio di pericolo.

Spesso, l’eccessiva sonnolenza diurna viene confusa con l’ipersonnia, nonostante quest’ultima sia caratterizzata da continui colpi di sonno anche dopo una lunga e piena nottata di riposo. Inoltre, tale condizione non causa sonnolenza solo nelle ore diurne, ma durante tutto l’arco della giornata.

Quali sono le cause della sonnolenza diurna?

Le cause più comuni che provocano un’eccessiva sonnolenza diurna sono:

  • comportamenti che portano a privazioni del sonno;
  • narcolessia;
  • apnea ostruttiva nel sonno;
  • farmaci;
  • malattie psichiatriche o mentali;
  • altre condizioni mediche, come traumi alla testa, ictus, cancro, patologie infiammatorie, encefaliti, patologie neurodegenerative.

Come si previene un’eccessiva sonnolenza diurna?

È possibile prevenire la sonnolenza diurna solo quando non è sintomo e conseguenza di altre patologie più gravi. Per esempio, si consiglia di:

  • stabilire delle regolari abitudini del sonno, cercando di seguire fermamente gli orari prefissati, evitando dispositivi elettronici un paio di ore prima di andare a dormire (come computer e telefono), mantenere la camera da letto scura e fresca e cominciando a rilassarsi consapevolmente prima di mettersi a letto;
  • fare esercizio fisico, può aiutare a stancare il corpo e quindi a far prendere sonno più facilmente. Inoltre, l’esercizio fisico favorisce un sonno lungo e piacevole, garantendo uno stato più riposato al risveglio;
  • limitare l’assunzione di caffeina;
  • limitare l’assunzione di alcol, che al contrario di quanto si pensa, non favorisce il sonno, ma può rendere più difficoltoso addormentarsi;
  • fare un sonnellino quando è strettamente necessario, della durata di circa 20 minuti.

Cos’è l’apnea notturna e perché è collegata alla sonnolenza diurna?

L’apnea notturna è un disturbo caratterizzato dall’interruzione o dal rallentamento della respirazione durante il sonno di un soggetto.

La forma più comune di apnea notturna è l’apnea ostruttiva nel sonno, che insorge quando il tessuto molle della gola collassa, bloccando le vie respiratorie mentre si dorme.

Molte persone anziane sono invece a rischio di un altro tipo di apnea, nota come apnea centrale del sonno, caratterizzata da una ripetuta mancanza di respirazione durante il sonno, a causa di un disturbo cerebrale. Secondo le ricerche, solo il 4% dei partecipanti coinvolti in questo studio soffre di tale disturbo.

Sia l’apnea notturna, che la sonnolenza diurna sono dei problemi molto comuni, ma se la prima insorge nel 20% delle persone anziane, la seconda può arrivare fino al 33% ed è un disturbo spesso considerato come una normale conseguenza della vecchiaia.

Tuttavia, secondo il ricercatore Nalaka S. Gooneratne, dell’Università del Pennsylvania Health System, l’eccessiva sonnolenza diurna, associata all’apnea notturna, può aumentare in modo significativo il rischio di decesso nelle persone anziane. Infatti, secondo le ricerche, la sonnolenza in sé non è rischiosa, ma può diventare mortale in presenza dell’apnea notturna.

[Fonte http://www.pazienti.it/blog/sonnolenza-diurna-cause-ed-effetti-17062016]