Vero o falso? Ecco risposte a 10 domande su fisioterapia

Sapevate che i nervi non si ‘accavallano’ e i legamenti non si spostano? E che se avete mal di schiena non dovete dare la colpa all’ernia del disco? E guai a fermarvi o a stendervi a letto se avete dolore: in molti casi la soluzione per recuperare più velocemente è continuare a fare esercizio fisico e a praticare lo sport che più vi piace, compresi la corsa e i pesi in palestra, mentre l’intervento chirurgico è riservato a pochissimi casi. Verità e falsi miti, nemmeno la fisioterapia è immune dalle leggende metropolitane con cui, prima o poi e almeno una volta nella vita, tutti veniamo a contatto.

Tramandate dalle nonne, fatte circolare con il passaparola tra amici o familiari, lette online o su qualche rivista poco scientifica: spesso le conseguenze di queste affermazioni superficiali, e molto spesso scorrette, non sono irreparabili ma anzi possono peggiorare il nostro stato di salute o farci sottovalutare segnali che possono essere la spia di un problema da affrontare.

Proprio per questo AIFI, l’Associazione italiana fisioterapisti, vuole fare chiarezza una volta per tutte con un elenco delle ‘dicerie’ più comuni ribaltate e confutate con l’autorevolezza e l’esperienza dei suoi professionisti. L’iniziativa è stata realizzata in occasione della Giornata mondiale della Fisioterapia, che si celebra ogni anno l’8 settembre, e vuole essere un contributo a divulgare le giuste informazioni per diffondere tra i cittadini la consapevolezza e gli strumenti più adeguati per difendere la propria salute.

Ecco dunque l’elenco, elaborato in collaborazione con i Gruppi di Interesse Specialistico dell’AIFI:

1) Alcuni dolori cervicali o lombari sono dovuti a nervi accavallati.

FALSO. I nervi non si accavallano. E’ un detto popolare che indica solo una sensazione, di qualcosa non a posto, ma solitamente è una rigidità muscolare.

2) Se uso una sola stampella o un bastone devo metterla dalla parte della gamba che fa male.

FALSO. Si mette dalla parte opposta, per rispettare il normale schema del passo (avanzano braccio e gamba opposti) e mantenere il baricentro all’interno della base di appoggio.

3) L’incontinenza urinaria si può curare con la fisioterapia?

VERO. E’ la prima terapia da fare in caso di incontinenza urinaria di origine non neurogena. Questa tipologia dipende da una lesione locale dell’area genito-urinaria-anale (dopo parto, menopausa, esito di intervento chirurgico, ecc.). In questo caso la fisioterapia consiste nell’utilizzo di tecniche e/o strumenti che servono per migliorare i muscoli del pavimento pelvico e ottenere quindi un miglioramento o guarigione dell’incontinenza stessa.

4) Con una distorsione alla caviglia, alcuni legamenti vanno fuori posto

FALSO. Una distorsione determina una lesione dei legamenti e non un loro spostamento. Non sottovalutare il problema e rivolgersi al fisioterapista: la distorsione di caviglia, infatti, ha una probabilità di recidiva superiore al 30% (Hayman, 2010) e fino al 74% dei soggetti lamenta sintomi anche per 1-4 anni (Anandacoomarasamy, 2005).

5) Le ernie discali sono la causa del mio mal di schiena cronico?

FALSO. Le ernie discali sono spesso asintomatiche, molti soggetti le hanno eppure non hanno dolore (Brinjikji, 2014). Il mal di schiena cronico è legato maggiormente a fattori psicologici, come la kinesiofobia (Crombez, 1999), a fattori sociali, come la scarsa soddisfazione lavorativa o famigliare Hayden, 2009), e a cattivi stili di vita, come la sedentarietà (Auvinen, 2008).

6) La fisioterapia può essere utile anche per le donne che provano dolore durante il rapporto sessuale.

VERO. Il dolore durante i rapporti potrebbe essere dovuto a un mancato rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico, che circondano l’inizio della vagina. Attraverso semplici esercizi fisioterapici e/o l’utilizzo di terapia manuale e specifici strumenti, è possibile ristabilire una adeguata elasticità e rilassamento a questi muscoli, restituendo così alla donna una soddisfacente vita sessuale.

7) Per una lombosciatalgia causata da un’ernia discale, l’unica soluzione è l’intervento chirurgico.

FALSO. L’intervento chirurgico è riservato a pochi casi particolari, quali la sindrome della cauda equina (unica indicazione assoluta alla chirurgia, patologia severa che richiede l’intervento chirurgico entro le 48 ore dall’insorgenza dei sintomi), un deficit motorio ingravescente (quando il soggetto mostra un veloce peggioramento motorio arrivando persino a vistosa zoppia o allettamento) o un dolore persistente da almeno 6 settimane che non migliora con la terapia conservativa appropriata. In tutti gli altri casi la terapia raccomandata è conservativa. (PNLG – Appropriatezza della diagnosi e del trattamento chirurgico dell’ernia del disco lombare sintomatica. Linea guida. 2008).

8) Se ho male alla colonna vertebrale significa che ho un danno proprio dove fa male, e maggiore è il dolore, peggiore è il danno.

FALSO. Questo è quello che si pensava fino a poco tempo fa, ma studi più recenti hanno cambiato la visione delle patologie muscoloscheletriche. I fisioterapisti moderni hanno un approccio globale centrato sul paziente che aiuta le persone a capire i motivi del loro dolore. Se ci pensiamo, tante problematiche (mal di schiena, dolori alle ginocchia e alle spalle) possono colpire anche gli adolescenti, i quali hanno articolazioni ancora intatte e non presentano segni di artrosi. Il mal di testa è un altro esempio di dolore in assenza di un danno (Campbell, 2013; Taylor, 2014)

9) In molte Terapie Intensive Neonatali (TIN) italiane è presente il fisioterapista.

VERO. Il fisioterapista in TIN è l’esperto dello sviluppo del neonato pretermine. Attraverso l’osservazione e l’individuazione di particolari segnali di stress aiuta i genitori, con adeguate indicazioni, a diventare i principali promotori di uno sviluppo il più armonico e fisiologico possibile e sono d’aiuto anche agli operatori della TIN per condividere e individuare le strategie personalizzate da integrare nell’assistenza, nonché attivare un adeguato follow up successivo alla dimissione.

10) Se dopo un trauma a un arto riesco a muovere le dita o l’arto stesso, significa che non ho fratture.

FALSO. Anche in presenza di fratture il movimento non è affatto impossibile. In caso di traumi importanti, rivolgersi sempre al medico o al pronto soccorso. (Dire.it)