Distorsioni, la stanchezza è il nemico numero uno

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Neanche a dirlo, nel calcio, sono ginocchia e caviglie le principali vittime delle distorsioni, cioè di quelle lesioni dovute a una tensione che si sviluppa secondo assi che non sono quelli del normale movimento dell’articolazione o si sviluppano con carichi così elevati da oltrepassare la capacità di resistenza della capsula e dei legamenti. Le cause sono da attribuire a carichi eccessivi o a movimenti anomali delle articolazioni. «Questo avviene quando, nel momento in cui un’articolazione lavora su un certo asse, si applica una forza superiore a quella che la capsula articolare riesce a sopportare», spiega il dottor Domenico Bonsignore, specialista in Ortopedia dell’Istituto di Scienza e Medicina dello Sport. «Il ginocchio, per esempio, si muove su un piano: se si applica una forza che lo sposta lateralmente, come avviene quando si riceve una spinta sulla parte esterna del ginocchio o avviene un movimento di flesso-rotazione non controllato, è facile incorrere in una lesione della capsula e dei legamenti. Più tipicamente in altri sport, la spalla viene colpita da una distorsione per esempio quando si fa ha una rotazione brusca all’indietro».

SINTOMI E GRAVITÀ. Teoricamente, spiega ancora il dottor Bonsignore, dietro ogni distorsione potrebbe esserci una frattura. «I movimenti anomali causano immediatamente una tumefazione, con dolore e gonfiore. La gravità – prosegue lo specialista – si misura in base all’entità del dolore, alla capacità di movimento dell’articolazione e all’impotenza funzionale. Nelle forme lievi la tumefazione è lieve e, in linea di massima, si riesce a poggiare l’arto a terra e a camminare. Quando il dolore è molto forte, il gonfiore molto evidente e siamo di fronte a una marcata impotenza funzionale, la lesione è grave».

RECUPERO. Il recupero dipende dalle capacità di paziente e fisioterapista. «Se siamo di fronte a una distorsione di media gravità, anche per gli atleti – afferma il dottor Bonsignore – è difficile recuperare in meno di 15 giorni». Per farlo, comunque, occorre passare da due fasi. «La prima è quella dell’immobilizzazione della zona interessata tramite un tutore per permettere la riparazione della lesione, la seconda, fondamentale e spesso trascurata da chi atleta non è, riguarda la fisioterapia e la kinesiterapia che deve portare al recupero della forza, dell’escursione articolare e della propriocettività».

PREPARAZIONE. Le distorsioni sono un infortunio molto diffuso nel calcio, ancor di più tra gli amatori. L’errore che molto spesso si commette sui campi di calcetto è legato all’improvvisazione. Non si può prescindere da un buon riscaldamento e da una buona preparazione tecnica e atletica. «Per evitare le distorsioni – conclude il dottor Bonsignore – sono necessarie una buona preparazione e una buona elasticità muscolare, così come una buona resistenza. Se non si è allenati, nel momento in cui la stanchezza subentra si è immediatamente a rischio di trauma distorsivo. Questo vale in tutti gli sport: appena uno sciatore avverte la stanchezza, dovrebbe smettere di sciare. Non a caso, nel calcio, il maggior numero di distorsioni avviene negli ultimi minuti delle partite».

[Fonte http://www.corrieredellosport.it/news/calcio/euro-2016/doctor-sport/2016/06/27-12921126/distorsioni_la_stanchezza_il_nemico_numero_uno/?cookieAccept]