LA LASER TERAPIA

La Laser terapia (Light Amplification by Simulated Emission of Radiation) consiste nell’utilizzare per scopo terapeutico nel settore della fisioterapia gli effetti prodotti dall’energia elettromagnetica generata da due sorgenti di luce laser.
Il flusso Laser penetrando i tessuti provoca delle reazioni biochimiche sulla membrana cellulare e all’interno dei mitocondri che inducono diversi effetti tra i quali:
– vasodilatazione con conseguente aumento del calore locale, aumento dele richieste metaboliche cellulari, stimolazione neuro vegetativa e modifica della pressione idrostatica intracapillare
– aumento del drenaggio linfatico, attivazione del microcircolo accelera il processo di trasformazione dell’ADP in ATP e del ricambio elettrolitico negli ambienti intra e extra cellulari.
terapia del dolore, data dall’azione analgesica che viene indotta dall’aumento della soglia della percezione delle terminazioni nervose algotrope e dalla liberazione di endorfine.
effetto antiflogistico, antiedema, eutrofico e stimolante, dato dall’aumento del flusso ematico dovuto alla vasodilatazione capillare ed arteriolare.
effetto di aumento dell’assorbimento dei liquidi interstiziali e conseguente riduzione degli edemi, dovuto alla modifica della pressione idrostatica intracapillare.
La laserterapia trova indicazione ogni qualvolta ci troviamo di fronte ad un trauma che inneschi nel nostro organismo un processo infiammatorio e doloroso,
  • TRAUMATOLOGIA DELLO SPORT (DISTORSIONI, DISTRAZIONI, STRAPPI MUSCOLARI, LESIONE DEI LEGAMENTI E TENDINI)
  • TRAUMATOLOGIA DELLA STRADA (FRATTURE E CONTUSIONI)
  • PROBLEMI REUMATICI
  • PATOLOGIE DELLA COLONNA VERTEBRALE
Non esistono controindicazioni particolari, tuttavia è sconsigliato in caso di epilessia, in gravidanza ed in presenza di una patologia tumorale (a causa del forte aumento del metabolismo).

Nell’effettuare le sedute di laserterapia bisogna attenersi alle seguenti norme:
1) Sono obbligatori, per l’operatore e per il paziente, occhiali per la protezione della retina. Inoltre l’apparecchio va installato in una stanza priva di superfici riflettenti.
2) La zona corporea deve essere denudata e detersa (con etere o con alcool). La presenza di grasso superficiale può produrre fenomeni di riflessione del fascio laser ed ostacolarne la penetrazione.
3 ) Il raggio deve avere una incidenza di 90 gradi.
4) Possono essere effettuate applicazioni a scansíone (emissione continua) oppure a manipolo (emissione ad impulsi).
L’unità a scansione è dotata di comandi che permettono di regolare l’ampiezza dell’area da irradiare e la velocità di scansione orizzontale e verticale. Tale modalità di emissione consente di trattare superfici di grandi dimensioni.
L’unità a manipolo va manovrata dall’operatore. Il manipolo laser deve essere posizionato perpendicolarmente alla superficie da trattare e deve essere spostato con un movimento circolare o con un movimento di va e vieni. Le applicazioni a manipolo sono particolarmente utili nel trattamento del dolore localizzato.
5) Il dosaggio si basa sulla durata dell’irradiazione; pertanto, prima di ogni trattamento, l’operatore deve stabilire la durata della seduta terapeutica.
Il tempo di trattamento per ogni cm2 di superficie varia in relazione al tipo di laser impiegato, alla modalità di emissione (continua o ad impulsi) e alla potenza media.
Con i soft e i mid-laser si effettuano sedute della durata di 3-4 minuti nelle applicazioni a manipolo e di 15-20 minuti in quelle con emissione a scansione.
L’energia erogata ai tessuti viene espressa in Joule/cm2.
Per gli apparecchi con emissione impulsata va regolata anche la frequenza di emissione degli impulsi. In generale, vanno utilizzate le basse frequenze (100-1.000 Hz) per il trattamento di patologia a sede superficiale e le alte (5.000-10.000 Hz) per quelle a sede profonda.