RIABILITAZIONE NELLA LOMBALGIA

Il dolore Lombare, sia che si tratti di una lombalgia o che si tratti di una lombosciatalgia è sicuramente una delle problematiche più diffuse e che colpisce in qualunque fascia di età. Spesso le cause sono da attribuirsi alla postura sbagliata che ci porta a sovraccaricare alcuni dischi della colonna lombare causando una protrusione o un ernia del disco. La prima reazione del nostro organismo è quella di contrarre la muscolatura limitando il movimento per proteggere il tratto che presenta il problema. Contraendo però la muscolatura e quindi accorciandola, andiamo a comprimere ulteriormente la colonna e in alcuni casi ad aumentare la spinta della protrusione o dell’ernia sul midollo o sulla radice nervosa.
Che si tratti quindi di una lombalgia, o di una lombosciatalgia con risentimento lungo il nervo sciatico, o di una lombocruralgia con risentimento lungo il nervo crurale, il primo approccio deve mirare innanzitutto a disinfiammare e a togliere il dolore allentando la tensione muscolare.
In funzione dello stato della lombalgia (acuta – sub acuta o cronica), il fisioterapista elabora uno specifico programma fisioterapico con finalità riabilitative.
Nella fase acuta possono essere necessari dei farmaci prescritti esclusivamente dal medico per superare la fase infiammatoria e dolorosa. Tuttavia il dolore lombare nella maggioranza dei casi regredisce e scompare spontaneamente, purché cessi la causa scatenante. E’ possibile ridurre la durata della fase dolorosa, le probabilità recidive e la cronicizzazione attraverso uno specifico intervento fisioterapico con finalità riabilitative, principalmente mediante l’ utilizzo di massoterapia decontratturante e applicazione di calore.
Nella fase sub acuta l’ azione rivolta alle strutture coinvolte nella Lombalgia è la fisioterapia propriamente detta, costituita dalla terapia manuale e dagli esercizi terapeutici (fisiokinesiterapia).
Un completo programma di riabilitazione nella lombalgia usualmente prevede:
  • tecniche di rilassamento ed esercizi di respirazione per la gestione delle tensioni.
  • esercizi di stretching muscolare per l’allungamento dei muscoli retratti e il miglioramento dell’elasticità delle strutture muscolo-articolari (a seconda dei casi verrà posta attenzione ai muscoli paravertebrali e flessori laterali del tronco, ischio-crurali, surali, ileo-psoas, adduttori, tensore della fascia lata, pettorali)
  • rinforzo muscolare (ad esempio dei muscoli addominali, glutei, paravertebrali dorsali e lombari estensori del rachide, quadricipiti).

In rapporto a ogni condizione fisica specifica e alle individuali attività della vita quotidiana di ogni singolo paziente, il fisioterapista trasmette tutte le informazioni utili per evitare sovraccarichi delle strutture del tratto cervicale, per praticare esercizi fisici terapeutici di mantenimento e per conoscere le norme posturali ed educative, al fine di ridurre le possibilità di recidive e di mantenere nel tempo gli effetti positivi recuperati durante la terapia