L’impingement femoro-acetabolare: cause, sintomi e diagnosi

L’impingement – in italiano conflitto – femoro-acetabolare (FAI), anche detto anca in movimento, è un disturbo osteo-articolare degenerativo legato a diverse cause e particolarmente diffuso tra le donne.
Questa patologia è originata dal fatto che la testa dell’osso femorale e l’acetabolo dell’anca, che dovrebbero, in condizioni normali, scorrere tra di loro senza attrito, confliggono, generando infiammazione che si fa più intensa dopo uno sforzo fisico e che, alla lunga, può determinare una lesione del labbro acetabolare, ovvero della guaina che protegge la parte dell’anca che va a contatto con la testa del femore.
L‘impingement femoro-acetabolare è un danno da usura (un po’ come l’artrosi), non a caso colpisce soprattutto le donne che da adolescenti abbiano studiato danza, soprattutto classica. Anche la conformazione del bacino femminile, il sovrappeso e le gravidanza possono favorire questo processo infiammatorio degenerativo. I sintomi principali con sui la malattia si manifesta sono i seguenti:

    • Dolore all’anca e all’inguine che iniza subdola mate e che si fa nel tempo sempre più insistente e persistente

 

    • Dolore che si accentua dopo uno sforzo fisico

 

  • Progressiva riduzione della funzionalità dell’anca colpita

Le terapie per risolvere o attenuare il conflitto femoro-acetabolare sono diverse. Inizialmente, se il disturbo è in fase inziale, si può ricorrer alla riabilitazione specifica e all’assunzione di farmaci antinfiammatori, associati a riposo della parte. Se la persona è in sovrappeso, per ridurre il carico sull’articolazione è anche consigliata una dieta dimagrante.
Per un problema più serio, si consiglia l’artroscopia dell’anca, un esame diagnostico ortopedico che consente, con una tecnica chirurgica mininvasiva, di rimodellare la testa femorale o dell’acetabolo, ed eventualmente di riparare la lesione al labbro acetabolare, e quindi risolvere il conflitto.
Si effettua introducendo nell’articolazione, attraverso una piccola incisione, uno strumento chiamato artroscopio, a fibre ottiche, che illumina la cavità articolare, la quale viene aumentata con l’inserimento di una sorta di scarpetta che genera una trazione dell’anca. Il decorso post operatorio dell’artroscopia dell’anca non è lungo, e l’intervento è considerato quasi privo di rischi.
Per gli interventi meno complessi si può riprendere a camminare praticamente da subito, mentre per quelli in cui si sia dovuto ricostruire il labbro acetabolare, i tempi si allungano e si procede con più prudenza, utilizzando delle stampelle per 10 giorni o due settimane dopo l’intervento.
Infine, nei casi più gravi di impingement femoro-acetabolare, si può ricorrere ad un intervento chirurgico più importante e invasivo che prevede l’applicazione di una protesi dell’anca.

[Fonte http://www.benessereblog.it/post/111815/limpingement-femoro-acetabolare-cause-sintomi-e-diagnosi]