Contrattura muscolare coscia: sintomi e rimedi

La contrattura muscolare alla coscia è un disturbo decisamente frequente fra gli sportivi, in particolare coloro che sollecitano costantemente gli arti inferiori: corridori, rugbisti, calciatori e via dicendo. Sebbene si tratti di un trauma normalmente di modesta intensità, non bisogna sottovalutarne la portata poiché potrebbe sfociare in problematiche più gravi, come lo stiramento e lo strappo. Per questo, non appena saranno avvertiti i primi sintomi, è consigliato chiedere un parere al medico oppure allo specialista.

In linea generale, la contrattura muscolare è definita come una blanda lesione dei muscoli, che ne causa un involontario aumento del tono. Si risolve normalmente dai 3 ai 10 giorni e, a livello di gravità, è decisamente più contenuta rispetto ai successivi stiramento e strappo muscolare. I sintomi principali sono un dolore che si manifesta soprattutto con il movimento, simile per certi versi ai crampi, quindi una certa rigidità del muscolo che può limitare le capacità d’estensione dell’arto coinvolto.

Le cause possono essere le più svariate e, solitamente, derivano da un allenamento sportivo troppo impegnativo oppure da movimenti innaturali durante l’esercizio. Fra le tante ragioni si annovera la mancanza di un adeguato riscaldamento, ma anche sforzi eccessivi, postura scorretta e una preparazione fisica insufficiente rispetto allo sport eseguito. La rigidità tipica che ne deriva viene chiamata ipertonia.

La problematica si manifesta spesso durante l’esercizio fisico: quando ciò accade, è indicato interrompere l’attività per non sottoporre gli arti a inutili sforzi. Quando colpisce specificatamente la coscia, coinvolge indifferentemente le fasce anteriori, mediali e posteriori degli arti. Tuttavia, i traumi agli adduttori appaiono più frequenti e, non ultimo, la contrattura della coscia può anche abbinarsi al medesimo disturbo al polpaccio.

Rimedi

Così come già ricordato, la contrattura muscolare è un trauma solitamente modesto, che non deve destare particolari allarmi. Questo non vuol dire, però, che il disturbo debba essere sottovalutato: dopo un incidente d’allenamento e la conseguente comparsa dei sintomi, è d’obbligo consultare medico e specialista per le opportune cure del caso. Inoltre, solo con la visita medica ed eventuali altri esami si potrà verificare lo stato della fibra muscolare, per controllare non vi siano danni più profondi rispetto a quelli stimati.

Riconoscere una contrattura alla coscia è abbastanza semplice: si proverà un senso di rigidità muscolare mediamente esteso, con dolore che si irradia a volte sino a coinvolgere anche il pube. Qualora il trauma avvenga durante lo sforzo fisico, bisogna interrompere immediatamente l’attività in corso: sebbene il movimento sia comunque possibile, si rischia di provocare danni ulteriori alle fasce coinvolte.

Il disturbo si risolve il circa 3-10 giorni, a seconda della gravità: in questo lasso di tempo, bisognerà osservare un completo riposo. Movimenti scorretti, infatti, potrebbero accentuare ulteriormente l’ipertonia. Inoltre, se il medico lo ritiene necessario, potranno essere prescritti anche degli antinfiammatori e dei miorilassanti per accelerare la guarigione.

Dopo il primo momento di riposo, e su indicazione dello specialista, ci si potrà sottoporre a delle sedute di fisioterapia, per riprendere progressivamente la normale funzionalità della coscia e aiutare a distendere la contrazione. Sempre su consiglio dell’esperto, si dovranno poi eseguire degli esercizi di allungamento a casa: è altamente sconsigliabile procedere senza un consulto di uno specialista, poiché anche il semplice stretching potrebbe portare agli effetti opposti rispetto a quelli desiderati se non eseguito in modo mirato. In alcuni rari casi, infine, potrebbe essere suggerita anche la terapia tens o elettrostimolante.

Ovviamente alcuni aiuti arrivano anche dalla natura, sebbene il loro ricorso non debba essere preso alla leggera data la possibilità di effetti collaterali o reazioni avverse anche gravi. Si può cominciare dalla dieta, optando per quegli alimenti dalle alte proprietà antinfiammatorie come lo zenzero, quindi proseguire con l’applicazione topica di aloe vera in gel o arnica. La prima ha un effetto rinfrescante, utile momentaneamente per ridurre il picco di dolore, la seconda è invece antinfiammatoria. (Greenstyle.it)