Patiti della corsa? Non è vero che le articolazioni sono a rischio

(di Federico Mereta) – Non solo palestra per rimettersi in forma. La corsa in città, ovviamente quando l’inquinamento atmosferico molla la presa, può essere davvero utile per controllare meglio il peso e soprattutto potrebbe avere un effetto collaterale davvero positivo: contrariamente a quanto si pensa, infatti, non è sempre vero che i passi pesanti del “runner” rendano più sensibili agli acciacchi le articolazioni esposte al carico, come quella del ginocchio.

Diminuisce l’infiammazione

A dimostrare che comportarsi come Forrest Gump potrebbe aiutarci a preservare le articolazioni dall’artrosi è una ricerca condotta alla Brigham Young University nello Utah, apparsa su European Journal of Applied Physiology. Lo studio ha preso in esame il fluido presente nell’articolazione del ginocchio in una popolazione di persone di età compresa tra i 18 e i 35 anni, dimostrando non solo che dopo la classica mezz’ora di corsa si osserva una diminuzione dei parametri dell’infiammazione all’interno dei liquidi che bagnano l’articolazione, ma anche che questo effetto sarebbe legato alla diffusione di sostanze antinfiammatorie.

Lo studio e le conclusioni

Ovviamente non si può giungere ad una conclusione definitiva sull’effettiva azione protettiva sulla degenerazione articolare della corsa regolare, ma gli stessi esperti americani ipotizzano che l’abitudine alla corsa di resistenza potrebbe rappresentare un fattore in grado di ritardare l’insorgenza dell’artrosi del ginocchio. «Quello che sappiamo è che per le persone giovani e in buona salute l’esercizio crea una sorta di ambiente antinfiammatorio, che può risultare protettivo per sa salute a lungo termine dell’articolazione – è il commento del coordinatore dello studio Robert Hyldahl, docente di Scienza dell’esercizio presso l’ateneo americano».

Il «mito» del carico che pesa sul ginocchio

Lo studio americano sembra negare il mito che il carico possa pesare sulle articolazioni, facilitando col tempo la comparsa dell’artrosi. Certo è che nel tempo gli sforzi eccessivi su un’articolazione come quella del ginocchio possono risultare nocivi, come d’altro canto pare confermare anche la ricerca: se per i giovani la corsa è sicuramente indicata, per chi ha già qualche problema sono maggiormente consigliabili le attività che impongono meno carico sull’articolazione del ginocchio, come il nuoto che consente di muovere le articolazioni nell’acqua senza il peso dell’organismo. Nell’individuo sano infatti la cartilagine articolare espelle acqua quando viene sottoposta a carico, per poi richiamarla quando il carico non è più presente. In caso di artrosi, invece, la cartilagine non ha più questa capacità: la matrice extracellulare, che contribuisce a governare il fenomeno, non è più così attiva e subisce maggiormente lo stress meccanico. Lo stesso stress può favorire anche lo sviluppo del processo infiammatorio: a spiegarlo è la reazione stessa della cellule come i condrociti (le cellule cartilaginee) che porta alla produzione di citochine (elementi che favoriscono l’infiammazione) e di una serie di fattori che favoriscono la perdita di tessuto cartilagineo. A questo si associa una riduzione dei processi di crescita della cartilagine articolare, per carenza di stimoli anabolici, con conseguente aggravamento del processo. Infine, l’insieme di questi fenomeni si associa anche ad un aumento dell’apoptosi (cioè del processo di morte cellulare programmata) dei condrociti stessi. Questo porta ad uno sbilanciamento tra produzione di cartilagine e sua eliminazione, con evidente carenza progressiva del tessuto cartilagineo disponibile.

La scelta delle scarpe

La scelta delle calzature più idonee per limitare i possibili carichi sulle ginocchia è fondamentale per la prevenzione della degenerazione articolare. Sono state studiate addirittura scarpe particolari, con scanalature costruite su misura nei punti in cui il piede si contrae durante la camminata. In pratica, con queste scarpe, si cammina come se si fosse scalzi, con il risultato che il piede assorbe le forze e le sollecitazioni che invece si scaricherebbero sul ginocchio, preservandolo dai piccoli, continui traumi che mettono a dura prova la cartilagine dell’articolazione. A dimostrare l’utilità di queste speciali calzature, messe a punto da Najia Shakoor dell’Università Rush di Chicago, è una ricerca apparsa su Arthritis & Rheumatis. Lo studio, condotto su 16 individui sofferenti di artrosi al ginocchio, è partito da una valutazione delle abitudini: in tutti i partecipanti alla ricerca sono stati eseguiti test per chiarire come appoggiavano i piedi scalzi e con le scarpe, per valutare il carico dei passi sulle ginocchia. Poi, sono state proposte queste scarpe speciali per almeno sei ore al giorno, sei giorni la settimana. Dopo sei settimane, tre e sei mesi sono stati osservati i risultati dell’impiego delle calzature: mediamente il carico sulle ginocchia si era ridotto del 18 per cento. Le calzature su misura hanno consentito di migliorare la postura e l’andatura, consentendo movimenti più armonici e meno pesanti per il ginocchio. Insomma: se l’attività fisica è consigliabile, cerchiamo di fare in modo che non si trasformi in un boomerang per le articolazioni. L’impiego di calzature idonee, che evitino anche il “consumo” laterale dei tacchi, diventa un’ottima arma per chi vuole tenersi in forma correndo nei parchi cittadini. (Corriere.it)